Parla alla Rivista del Cinematografo con il cuore e l'entusiasmo di chi ha partecipato a una grande avventura: Nicole Grimaudo non è mai stata tanto attraente e brava come in Mine vaganti.
Qual è la formula magica di Ferzan Ozpetek?
Avevo già lavorato con lui in Un giorno perfetto. Questa volta però è stato diverso. Mine vaganti è più solare, mi sono divertita moltissimo. Ferzan ama gli attori e loro lo sentono. Crea un clima di complicità.
Il tuo personaggio ha un ruolo fondamentale, ma è quasi tutto raccontato con gli sguardi. E' stato difficile?
Dovevo esprimere una grande sofferenza, senza parlare. Se ci sono riuscita il merito è del regista. Sono in pochi a saper dirigere gli attori con la pancia e con la mente.
Che cosa ha fatto in particolare con te?
Mi diceva qualcosa prima del ciak. Se c'era bisogno mi provocava, Ferzan sa quando bisogna intervenire o stimolare un attore.
Segue la sceneggiatura o lascia improvvisare?
E' capace di cambiare completamente una scena. In un primo momento il mio personaggio non era definito, non si capivano le sue motivazioni. Una ragazzina del sud, ricca e viziata, border line, che non fa parte della “grande famiglia” eppure è importante per il ritmo della storia. Durante il film invece cresce, come è successo sul set, si innamora e l'amore, pur non corrisposto, è per lei una rinascita. Anche il bacio con Riccardo (Scamarcio ndr), inizialmente era più appassionato. Poi abbiamo preferito fosse un gesto di tenerezza, perché lui ama un'altra persona e gli è fedele.
Un aneddoto dal set?
(Ride) Un ricordo vivo piuttosto: quando Ferzan ha deciso che dovevo tagliare i capelli. Non riesco a dimenticare la mia faccia riflessa nello specchio e lui che diceva: “non basta, devono essere ancora più corti”. Dopo lo shock sono stata contenta di averlo fatto, volevo cambiare la mia immagine, anche se non in modo così radicale. E' molto puntiglioso, ti segue dal trucco al costume, ma è rilassante per un attore non essere lasciati a se stessi. Purtroppo in Italia non sono in molti.
Quali sono i tuoi preferiti?
Seguo con attenzione Crialese, Garrone, Sorrentino e Ferzan ovviamente. Fanno un cinema diverso, con loro senti l'odore della pellicola, provi l'eccitazione delle prime volte: quando la notte non riesci a dormire pensando alle prove del giorno dopo.
E l'esperienza berlinese?
Diversa, significativa. A differenza di altri festival è più importante il film che il gossip.