Un milione di euro per progetti radiocinetelevisivi. Questa è la cifra che la Regione Lazio stanzierà per finanziare Next Media, prima iniziativa interregionale (oltre al Lazio, coinvolte Piemonte, Toscana, Umbria, Campania e la Provincia Autonoma di Bolzano) volta a sostenere quanti operano nel settore o vorrebbero operarvi, puntando sul consolidamento delle piccole e medie imprese e incoraggiando l'innovazione competitiva negli attuali scenari della conversione digitale. "Il carattere interregionale dell'iniziativa - dice l'assessore all'Istruzione Silvia Costa che stamane ha illustrato il bando di concorso alla Casa del Cinema di Roma - le conferisce una particolare forza ed efficacia che deriva dall'importanza delle sinergie attivate tra realtà eterogenee. In questo quadro il Lazio ricopre un ruolo centrale, in quanto è un punto focale per il settore dei Media e della Comunicazione. Non ci interessano tanto le grandi aziende quando le PMI che costituiscono una frontiera avanzata dal punto di vista organizzativo, tecnologico, della ricerca di prodotto e di mercato". Come si legge nel bando, l'obiettivo specifico è "il finanziamento di attività formative indirizzate ad un rapido ed efficace rafforzamento delle competenze necessarie, al fine d'intraprendere o proseguire le attività professionali nel comparto radiocinetelevisivo". Nessuna pregiudiziale dunque sulle professionalità interessate: teoricamente chiunque potrebbe trarne beneficio, dal produttore al regista, dal tecnico all'animatore multimediale; e poi, non soltanto coloro che hanno già un'occupazione, ma pure chi l'ha avuta un tempo e ora non più (i disoccupati),  o anche chi no ne ha mai avuta una (gli inoccupati). Il progetto, supportato dall'assistenza tecnica della Filas (Finanziaria Laziale di Sviluppo), è frutto di una capillare attività d'indagine che ha cercato, da un lato, d'individuare i fabbisogni formativi del settore a livello regionale (finalizzati però ad eventuali sbocchi nei mercati internazionali) e, dall'altro, di costruire specifici indicatori d'innovazione, in seguito confluiti nella stessa griglia di valutazione del bando. L'aspetto interessante è la presa di coscienza da parte degli amministratori del ruolo centrale che possono giocare le istituzioni nel promuovere strategie atte a rimuovere quei nodi critici (finanziari) di settore che i privati, da soli, non riescono a superare.