“Un'attrice unica, straordinaria” per Lina Wertmuller, “uno dei talenti più originali” a detta di Nanni Moretti e nella “categoria degli irraggiungibili” per Paolo Sorrentino: Piera Degli Esposti arriva il 26 giugno su grande schermo nel documentario di Peter Marcias Tutte le storie di Piera attraverso il racconto degli artisti che l'hanno accompagnata nella carriera e dei colleghi che ne svelano i tratti privati.Il lungometraggio viaggerà per la Penisola facendo tappa nelle arene all'aperto e nelle rassegne estive accompagnato dall'attrice: per l'occasione il pubblico assisterà alla recitazione di alcuni brani tratti dalla pellicola in un felice connubio tra cinema e teatro, primo e grande amore dell'interprete.Tra i momenti cardine del percorso artistico l'incontro con Eduardo De Filippo all'epoca in cui l'interprete bolognese metteva in scena l'Ulisse di James Joyce: “Non ho mai lasciato che la paura – spiega alla stampa capitolina – m'impedisse di prendere il treno quando passava, come quando ero terrorizzata dell'incontro. Nell'ipotesi che non ci fosse abbastanza pubblico, ho chiesto che fossero portati in teatro spettatori finti, presi dal bar o persino pagati, ma poi alla fine la sala era piena anche di persone venute realmente a vedere lo spettacolo. Dopo la rappresentazione De Filippo mi ha detto: “ecco il verbo nuovo”. E anche se non penso al mio lavoro in modo narcisista, i complimenti mi fanno piacere”. Senza falsa modestia Piera Degli Esposti ammette di essere felice e riconoscente per i premi e per l'apprezzamento del suo lavoro: “Fanno parte dell'atmosfera d'affetto di cui sento di avere molto bisogno. Per questo mi ha sorpreso quando Giuseppe Tornatore ha detto di me: “Lei capisce se tu le vuoi bene”. Con lui mi sono trovata benissimo a girare, mi ha accudito e all'epoca ho chiamato anche mio fratello per raccontargli la mia felicità”. Nella classifica delle gioie speciali conserva un posto d'onore l'incontro con Robert Mitchum “Gli avevo scritto una lettera vent'anni prima di conoscerlo – ricorda – e avevo fatto vari tentativi di incontrarlo, c'è riuscita Lina Wertmuller per me. Mi è andata bene perché non gli sono dispiaciuta e ci siamo baciati per davvero, la realizzazione di un sogno”.Non fa mistero del grande legame con il regista Marco Ferreri, che ha diretto Storia di Piera, l'adattamento cinematografico del romanzo di Daria Maraini sulla vita dell'attrice: “Ho preso il coraggio – parole sue – di dichiarare questo mio innamoramento. Il periodo in cui sono stata con lui è stato il più felice della mia vita. È rimasto dentro di me, così forte che Dacia dice che lo imito benissimo”.Nel percorso a ritroso dei desideri da bambina ("Il più forte è interpretare Riccardo III”) Piera Degli Espositi ricorda l'iniziale rifiuto di fare cinema “neppure quando nessuno mi voleva a teatro, pensavo che fosse centimetrale e che mi permettesse poco movimento. Non mi volevo mostrare alla macchina da presa, ma poi, come molte mie scelte, improvvisamente ho deciso in modo diverso. Intorno ai 60 anni ho detto Me ne vado a casa e questo piccolo coraggio è stato premiato quando sono tornata con L'ora di religione. E ora mi sono dedicata anche alla tv senza timore di interpretare Beyoncè nel video di Single Ladies per Tutti pazzi per amore".