I ragazzi venuti dal Brasile? Dimenticateli, questa non è fantascienza, né un Terzo Reich 2.0, ma realtà, e verità: carne della propria carne, sangue del proprio sangue, sono i bambini di Hitler, ovvero, Katrin Himmler, Monika Goeth, Rainer Hoess, Niklas Frank, Bettina Goering. I cognomi dicono tutto, e svelano alberi genealogici innestati dal Male, dall'ideologia e prassi nazista: Bettina è la nipote dell'ufficiale nazista Hermann Göring (zio); Katrin la nipote di Heinrich Himmler (zio), il secondo in comando dopo Adolf Hitler; Rainer è il nipote di Rudolf Hoess (nonno), creatore e comandante del campo di sterminio di Auschwitz, Niklas è il figlio di Hans Frank, il governatore generale della Polonia durante la Seconda Guerra Mondiale, responsabile dei campi e dei ghetti; Monika è la figlia di Amon Goeth, comandante del campo di concentramento di Plaszów (ricordate Schindler's List?). Ebbene, si trasformano in consapevoli, dolenti e davvero interessanti talking heads nel documentario Hitler's Children di Chanoch Zeevi, in cartellone al 15° Festival di Rio.
Enormi le questioni che sollevano, a partire dall'eredità biologica, quando il sangue e i geni hanno un così gravoso passato: c'è chi ha scritto della propria condizione di sciagurato “ereditiere”, come Niklas, che gira le scuole per dire che, sì, ai padri si può, si deve, ribellarsi; c'è chi, Monika, ha scoperto da un sopravvissuto a Plaszów l'enormità criminale del sadico genitore; chi, Katrin, ha sposato un ebreo e tagliato ogni ponte con il resto della famiglia, perché di fronte ad avi del genere “non ci sono, purtroppo, mezze misure: cancellazione o cieca fedeltà”; chi, come Rainer, visita Auschwitz per la prima volta e, di fronte ai giovani discendenti degli internati, confessa: “Che farei se avessi qui mio nonno? Lo ucciderei con le mie mani”; chi, Bettina Goering, da 35 anni vive nei boschi vive a Santa Fè, New Mexico, con la giusta distanza per provare a salvare, cibo e musica, qualcosa di quella Germania che le è stata così infausta.
“Certe storie non hanno mai fine, questa storia (l'Olocausto, NdR) non ce l'ha”, conclude il doc un giornalista israeliano, ma sono le domande a non avere via d'uscita: ogni bambino cerca l'amore dei genitori, ma quando è il figlio di Hitler?