"Ho letto il libro tutto di filato in una notte, e ho sentito subito una forte connessione con Stella". Così Natasha Richardson protagonista di Follia, l'adattamento - diretto da David McKenzie - del capolavoro di Patrick McGrath, giunto in Italia alla 40esima edizione e oltre 500.000 copie vendute. Follia, in 50 sale italiane dal 15 giugno, segna l'esordio distributivo della NoShame (in collaborazione con Iguana Film), che ha corteggiato per ben due anni il film, che ha avuto un iter molto difficoltoso: "La Paramount - dice la Richardosn - aveva pensato a una produzione big budget, con grandi star e attualizzata al giorno d'oggi, ma la vera storia troppo dark, con la morte del bambino e la poca empatia del pubblico per Stella". Affiancata nel cast da Ian McKellen, nei panni dello psichiatra Peter Cleave, Marton Csokas (Edgar Stark) un artista tormentato internato nel manicomio, di cui Stella si innamora alla follia, e Hugh Bonneville (Max, il marito della donna, anche lui psichiatra), Natasha Richardson descrive la sua interpretazione come "molto dolorosa: per Stella ho scavato nei luoghi oscuri dell'anima, sono queste le parti che amo, anche se richiedono enormi sforzi". "Se Max è un marito freddo, Edgar un caso clinico, con una gelosia morbosa che sfoga nella violenza, la pazzia più pericolosa - dice McGrath - è però quella del dr. Cleave, perché lui ha il potere, di cui abusa, controllando le vite degli altri e manipolandone la psiche". "Sono molto soddisfatto - dice McGrath - della trasposizione: Natasha impersona straordinariamente Stella, una donna che viene trascinata in basso dal suo cuore. Sulla scena del suo suicidio e su altri personaggi il regista aveva idee diverse dalle mie, ma è un suo diritto e privilegio: gli ho consegnato il mio bambino". "Come Stella - aggiunge la Richardson - in latre circostanze avrei potuto imboccare la strada dell'infelicità: una donna sola, non realizzata né amata, può tendere alal follia, talmente affamata da consumarsi per una passione. Sono un'inguaribile romantica, e capisco la strada dell'autodistruzione". Nel periodo storico di ambientazione, agli anni '50, "la costrizione sociale e sessuale della donna era molto forte" dice la Richardson, e aggiunge McGrath "la società era il manicomio di Stella, da qui la scelta tragica dell'amante". "Ma oggi - conclude lo scrittore, lusingato dell'associzione a Tolstoj e Flaubert per l'analisi del femminile - stiamo forse peggio: la donna oggi è meno traumatizzata? E non solo le donne, i bambini e i giovani spinti in guerre assurde? I traumi imposti dai politici, quali i presidenti americani?". Patrick McGrath ha da poco consegnato all'editore il manoscritto del suo ultimo libro, Trauma, che uscirà in Italia l'anno prossimo, mentre Natasha Richardson è impegnata nella promozione di Evening, tratto dal romanzo omonimo di Michael Cunningham (The Hours), in cui recita al fianco della madre Vanessa Redgrave, Meryl Streep, Glenn Close e Claire Danes.