"Pochade tradizionale, da un lato, e commedia giovanilistica dall'altro". Così il regista Neri Parenti illustra il Natale a New York targato Filmauro, che esce nelle sale italiane venerdì 15 dicembre in 700 copie. Secondo tradizione non presentato in anteprima per la stampa (ma Aurelio De Laurentiis ha promesso che è l'ultima volta), il nuovo cine-panettone presenta "come sempre, due storie intrecciate ma differentemente comiche: la prima - prosegue Parenti - è una commedia brillante, con temi sentimentali e ambientazione principesca, interpretata da Christian De Sica, Massimo Ghini, Sabrina Ferilli ed Elisabetta Canalis; la seconda inquadra il mondo studentesco Usa, con parentesi slapstick, grazie al contributo di Claudio Bisio, Fabio De Luigi, Paolo Ruffini". Per Massimo Ghini "il fatto che quest'anno ci siano più film di Natale - anche se Aurelio De Laurentiis tiene a precisare come gli anni precedenti vi fossero comunque Pieraccioni e il trio Aldo, Giovanni e Giacomo - da un lato ci intimorisce, dall'altro passa la palla al pubblico, chiamato a decidere quale sarà il migliore". Sulle polemiche innescate da alcuni esponenti politici dell'Unione, contrari alla messa in onda sulla Rai dei trailer di questi cine-panettoni, il deb Fabio De Luigi taglia corto con "una querelle motivata dalla ricerca di visibilità di alcuni parlamentari", mentre Paolo Ruffini è sorpreso perché "il tema della volgarità esce solo a Natale: sono polemiche sterili e non funzionali". Sul confronto a distanza con l'ex Massimo Boldi e i Vanzina, il patron di Filmauro ribadisce "il rispetto per la paternità dell'opera degli autori: sono loro i veri papà dei film, ma contemporaneamente non credo che i produttori siano solo dei passasoldi", mentre Christian De Sica accusa Boldi di strumentalizzazioni: "Ha detto bugie contro me e mia moglie: abbiamo vissuto insieme un periodo bellissimo, ma non credo torneremo a lavorare insieme". Sia De Sica che De Laurentiis alzano poi il tricolore contro i film Usa, augurando buona sorte al botteghino a tutte le pellicole nazionali: "Facciamo film con il lapis e il fil di ferro - dice De Sica - l'anno scorso Natale a Miami, e non è una novità, è stato il film italiano che ha incassato di più: siamo noi a mantenere il nostro cinema". Per l'altro debuttante nella famiglia Filmauro, Claudio Bisio, "Natale a New York è per me la possibilità di fare un film rotondo, ovvero di qualità e di successo insieme". "Puntavo al Nobel come il mio modello Dario Fo - prosegue l'attore - ma a 49 anni rischiavo di perdere il treno...". Ma il premio ironia spetta al regista Neri Parenti, interpellato sulla possibilità di fare un film drammatico, invece del solito cinepanettone: "Quando Amelio girerà Natale in Cina, o ancora meglio Natale a Tirana, allora ci penserò su...".