Buone nuove per il cinema italiano. A pochi giorni dall'annuncio di un ulteriore riduzione del Fus (Fondo unico per lo spettacolo), nasce un fondo privato per il finanziamento del cinema italiano. Ad annunciarlo è stato, questa mattina a Roma, il presidente di Cinecittà Holding Carlo Fuscagni, in occasione dell'incontro "Insieme per il cinema italiano", nel corso del quale sono stati illustrati le attività e i futuri progetti del gruppo. "In tempi magri come questi mi sembra una buona notizia" ha commentato Fuscagni, accompagnato dal nuovo Direttore Generale per i Cinema, Gaetano Blandini, dal direttore di Cinecittà Holding, Alessandro Usai, e dall'amministratore delegato, Ubaldo Livolsi. Promosso da Cinecittà Holding sotto l'egida del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il "Cinefund" (come è stato denominato) si aggirerà tra i 50 e i 70 milioni di euro per cinque anni e potrebbe entrare in funzione entro la fine del 2004 per un ammontare iniziale di 25 milioni di euro. A gestirlo sarà una Società di gestione del risparmio (SGR), il cui consiglio di amministrazione sarà nominato dalla Holding e dall'Istituto Luce (che da parte loro hanno già deliberato uno stanziamento di 5 milioni di euro a favore del fondo) e verrà affiancato da un "advisory board", costituito da esperti finanziari e personaggi del mondo dello spettacolo con il compito di guidare e indirizzare le scelte strategiche in merito ai progetti cinematografici da sostenere. E' stato Livolsi a illustrare il funzionamento del "Cinefund": "Si tratta di un fondo di 'private equity', ossia di un fondo di investimento chiuso destinato al reperimento sul mercato di risorse finanziarie da impiegare come capitale a rischio. Naturalmente gli investitori privati che partecipano all'iniziativa si aspettano di ottenere in cambio un ritorno, in termini economici e finanziari, maggiore di quello che potrebbero ottenere da fondi d'investimento fissi come BOT e CCT. Il cinema italiano - continua - è tuttavia un settore al alto rischio e poiché il 'Cinefund' non potrà sempre garantire questi ritorni, ci siamo affidati anche a degli sponsor, che hanno già stanziato 15 milioni di euro e non si aspettano alcun ritorno, e ad altri partner di carattere istituzionale che sono disposti ad avere un ritorno che non superi un certo tasso d'interesse". Una "soluzione innovativa" pensata per ovviare alle carenze dei fondi di garanzia e far fronte ai tempi lunghi che richiede la messa in atto del "tax shelter" (la defiscalizzazione degli investimenti nel cinema). "L'obiettivo - prosegue Livolsi - è quello di arrivare a realizzare almeno 30 o 40 investimenti in produzioni nazionali o co-produzioni internazionali, con un valore d'investimento medio tra 1 e 2 milioni di euro". Ma potranno accedere al "Cinefund" "soltanto progetti di elevata qualità con forti potenzialità di profitto".