"Siate il più generico possibile!". Parola, anzi diktat, del direttore Nanni Moretti alla giuria del 26esimo Torino Film Festival. All'incontro con la stampa prima del verdetto atteso per domani sera, Moretti esorta i giurati a non lasciarsi sfuggire alcuna indiscrezione sul palmares né sui retroscena dei meccanismi decisionali, invitandoli a parlare d'altro. Reduce dal Leone d'Argento all'ultima Mostra di Venezia per Paper Soldier, Aleksei German Jr sottolinea così la peculiarità del TFF rispetto ad altre kermesse: "La differenza la fa il pubblico, qui davvero appassionato di cinema. Gli autori sono coccolati, e nessuno si alza durante le proiezioni". Viceversa, il polacco Jerzy Stuhr, già interprete de Il Caimano, evidenzia con sorpresa un'altra ricorrenza nel cartellone di questa edizione: "Non c'è nessuna commedia, forse che i giovani abbiano perso il senso dell'umorismo? Mi stupisce molto". Se effettivamente il "formato famiglia" del concorso fa spesso il paio con drammi, perdite, incomprensioni e dolore, la commedia va cercata altrove, ovvero ne "L'Amore degli Inizi" del nostro cinema, con i registi a dialogo con il collega Moretti: oggi tocca a Marco Tullio Giordana che porta sotto la Mole Maledetti vi amerò (1980), mentre domani la chiusura sarà affidata a Paolo Virzì e la sua La bella vita (1994).