"Quando ero bambina ero una nerd, mi mascheravo e cantavo 'Somewhere over the Rainbow' ai miei nonni. Sono sempre stata un'intrattenitrice, al liceo partecipavo ai musical e facevo teatro, poi ho fatto l'Acting Conservatory e dopo poco l'ho lasciato: avevo già un agente e facevo dei provini". Non stupisce che Zoe Kravitz abbia lo spettacolo nel sangue, e anche qualche porta aperta per mettere a frutto il suo talento: figlia di tanto padre, Lenny Kravitz, e tanta madre, Lisa Bonet, dai genitori la ventiduenne newyorchese ha ereditato una bellezza intrigante e sensuale, ma anche la determinazione giusta per seguire il suo sogno in barba a pregiudizi e commenti malevoli. "Penso che tante persone siano incuriosite da me e dal mio ingresso nel mondo del cinema e vogliano essere critiche, pronte a verificare se ho talento o meno". Ma la piccola Kravitz sembra non preoccuparsene più di tanto: quando ha presentato in concorso un'opera prima indipendente di cui è protagonista - Yelling to the Sky di Victoria Mahoney, in cui recita accanto a Gabourey "Precious" Sidibe - ha chiacchierato con noi in assoluto relax. Piedi scalzi, gambe incrociate sulla sedia, t-shirt bianca. A nemmeno vent'anni ha recitato al fianco di Aaron Echkart e Catherine Zeta Jones in Sapori e dissapori, di Jodie Foster in The Brave One, di Kiefer Sutherland in Twelve di Joel Schumacher. Piccoli ruoli, certo, ma quanto basta per aprirle la strada della Hollywood che conta, che ora la aspetta al varco con due attesi blockbuster d'azione: X-Men: L'inizio (già in sala dall'8 giugno) e Mad Max: Fury Road. "Yelling to the Sky è un film, diciamo, 'low profile' - dice - ma penso che sarà importante per dimostrare alle persone dell'industria cosa sono capace di fare. X-Men lo è altrettanto, perché lì ho avuto la possibilità di dimostrare un altro tipo di appeal", dice. E così Zoe si trasforma in un'Action Woman, profilo che rischia di rimanerle tatuato sulla pelle, ma anche di consacrarla nello star system mondiale. "Mad Max doveva essere fatto tanto tempo fa, ma lo gireremo l'anno prossimo in Australia; non sarà un remake, ma un reboot, e nel cast ci saranno, tra gli altri, Charlize Theron e Tom Hardy - racconta - Questo nuovo film avrà più azione degli altri Mad Max: sono passati anni e ora siamo capaci di fare cose più spettacolari, cerchiamo di spingere i limiti più lontano. Il mio provino è stato un workshop di cinque ore, ho incontrato George Miller diverse volte e ho avuto la parte un anno fa, tanto che ho perso altre occasioni perché dovevo girare Mad Max".
Intanto, però, una pellicola che deve ancora girare l'ha catapultata sul set di X Men: L'inizio: "Penso che mi abbiano scelto perché ero già sull'orizzonte dell'action movie grazie a Mad Max. Sto diventando un'action woman, ma è una dimensione che non c'entra molto con quello che sono davvero. Il mio agente ha dovuto insistere per farmi fare questi provini: pensavo non mi avrebbero mai preso perché non sono così, e non pensavo di avere la minima possibilità di avere nessuno dei due ruoli". In X-Men: L'inizio Zoe è Angel Salvadore, "una mutante con le ali da insetto, per sintetizzare: una bella e cattiva”. Diretto da Matthew Vaughn, il film ha nel cast James McAvoy, Michael Fassbender e Jennifer Lawrence, nuova stella del firmamento hollywoodiano grazie all'exploit di Un gelido inverno, e amica del cuore della "piccola" Kravitz: "Mentre facevamo X-Men dovevamo fare tanta palestra e seguire una dieta, cosa che non abbiamo mai fatto prima, anzi abbiamo sempre mangiato ciò che volevamo. Eravamo insieme a Londra, ci siamo ritrovate a mangiare tanta frutta e a dirci che morivamo dalla voglia di mangiare un hamburger e dei biscotti. E' stato divertente rendersi conto insieme che, cavolo, siamo diventate quel tipo di attrici!". Una vera mutante, insomma, che passa dal dramma super-indie minimalista diretto e interpretato da (quasi) solo donne al filmone da major tutto azione ed effetti visivi. Chissà cosa ne pensano mamma e papà... "Loro in qualche modo hanno ispirato le mie scelte, ma non mi giudicano. Sono entrambi artisti. Sono cresciuta in un ambiente creativo, ma ho imparato a non prendere mai nulla troppo sul serio".