(Cinematografo.it/Adnkronos) - "Altro che critiche dalla stampa internazionale, tutti stanno scrivendo quello che noi stiamo dicendo da mesi. Primo: a Toronto, per stessa ammissione del direttore, i titoli migliori sono quelli che passano prima qui a Venezia, tutti in antemprima mondiale, da Demme ad Aronofsky. Secondo: c'è un problema oggettivo che è la carenza di film degli Studios provocata dallo stallo conseguente al lungo sciopero degli sceneggiatori. E questo riguarda non solo Venezia ma tutti i festival degli ultimi mesi".
Marco Muller passa al contrattacco e respinge ai mittenti le polemiche sul cartellone della Mostra, sottolineando che, se esiste una guerra dei festival, "certamente Venezia non perde. Anzi - sottolinea - direi che esce a testa alta da un'annata molto particolare per il cinema mondiale".
A dare ragione a Muller, d'altronde, ci sono diversi articoli usciti in questi giorni. "Ma - rileva il direttore - dai noi si citano solo le mezze righe di polemica". Sul New York Times online, il 28 agosto 2008 il giornalista Michael Cieply ha intervistato il codirettore di Toronto Cameron Bailey "il quale - ricorda Muller - ha citato come i titoli più forti del festival canadese 2 film, The Wrestler di Darren Aronofsky e Rachel Getting Married di Jonathan Demme. Entrambi in prima mondiale a Venezia", ribadisce. E ancora: "Su Variety del 27 agosto Anthony Kaufman ha intervistato il co-direttore di Telluride Gary Meyer che dice "i film degli Studios non sono pronti, ce n'è' qualcuno, ma parecchi sono slittati da settembre a ottobre fino a dicembre. Di questi film ne abbiamo qualcuno".
Nello stesso articolo il co-presidente della Sony Pictures Classic - e veterano di Telluride - concorda, dicendo: "Ciò che per me era ovvio anche a Cannes, è il fatto che ci sono meno film indipendenti di alta qualità americani e più film in lingua straniera. Penso sia ciclico. L'anno scorso era un anno particolarmente forte per gli autori americani, quest'anno la Francia e l'Italia sono particolarmente forti. Infine, Muller è contento anche della promozione sul campo arrivata da Le Monde, che ieri ha definito la selezione di Venezia, un "assemblage intrigante", un assemblaggio intrigante. Insomma, bando alle polemiche.