Traverse City, Michigan - Sarà a Venezia, in Concorso, ma per ora Michael Moore è nel suo Michigan, a dirigere la quinta edizione del Traverse City Film Festival. Sulle rive del Grande Lago Michigan, la rassegna del Midwest  procederà fino al 2 agosto: 6 giorni, 71 film, 50 corti, 30 Paesi e 5 continenti. 
"Non è un momento facile per nessuno, la crisi finanziaria sta mangiando posti su posti di lavoro: solo nel Michigan la disoccupazione è salita al 20%", dice il regista che porterà al Lido Capitalism: A Love Story. "E' la mia prima storia d'amore: porto sullo schermo il tracollo che ha colpito gli States e il resto del mondo", prosegue Moore, che sta ancora ultimando la postproduzione del doc. La deadline imposta da Venezia per la consegna è domani.
E c'è chi spera a chiusura della rassegna, il 2 agosto, che in quel "Mike's Surprise",  venduto come vero e proprio pacco sorpresa da Moore, si celino pezzi del nuovo film. Di sicuro, per ora, il 1° agosto si festeggerà il ventennale della sua opera prima, Roger and Me, su un'altra crisi: quella dell'industria automobilistica negli anni '80 a Flint, vicino Detroit, sua città natale, di cui il filmaker registrò a poco a poco la morte, non solo industriale.
In cartellone a Traverse City, oltre ai film del concorso votati dal pubblico, un focus sul poliedrico Paul Mazursky; due sezioni speciali: "Greetings from Teheran" e "Palestine and Vine", con Rachel, sulla morte di Rachel Corrie, giovane attivista americana che si è sacrificata sostenendo il popolo palestinese; "Dangerous Docs", tra cui Burma Vj, sulla repressione compiuta dal regime militare birmano ai danni dei monaci buddisti nel 2007. 
Piatto forte, Woodstock: The Director's Cut, a quarant'anni dal concerto che ha cambiato l'entertainment: presentati da Moore, ci saranno Paul Kantner dei Jefferson Airplane, Country Joe McDonald, il clown "Prince of Peace" Wavy Gravy, cui è dedicato il doc Saint Misbehavin': The Way Fravy Movie.