Ancora record per Michael Moore. Al suo esordio nelle sale cinematografiche britanniche Fahrenheit 9/11 ha sbancato i botteghini e incassato in cinque giorni circa 2 milioni di euro. Mai un documentario aveva guadagnato tanto in Inghilterra al primo weekend di programmazione. Negli Usa ed in Canada il film, che ha vinto la Palma d'Oro a Cannes, ha incassato poco meno di 70 milioni di dollari. Nel frattempo il regista torna ad attaccare Bush e il governo statunitense. Per Moore gli Stati Uniti con la loro "guerra contro il terrore", seminano violenza piuttosto che contenerla. "Dovrebbero essere gli israeliani a stanare e uccidere Osama sono più bravi di noi in una cosa del genere" ha detto il regista che ha anche chiarito che è giusto catturare i responsabili degli attentati dell'11 settembre. Con il suo nuovo film Fahrenheit 9/11, Moore ha ribadito l'intenzione di esercitare un'influenza politica in vista delle elezioni presidenziali: "Spero che alla fine del film, quando scorrono i titoli di coda, il pubblico salti in piedi e accenda le fiaccole, voglio una massa furibonda. L'idea che Bush possa vincere le elezioni in autunno mi fa ammalare".