(Cinematografo.it/Adnkronos) - "Rohmer ha significato molto più di un grande autore per il cinema francese e mondiale. Ci mancherà come pochi altri. E' stato un grandisismo cineasta, un gradissimo insegnante, uno straordinario realizzatore di programmi didattici e televisivi. E uno degli ultimi a rimanere completamente indifferente agli standard produttivi vigenti. Tutto il suo cinema é stato una sfida, una scommessa". A ricordare così all'Adnkronos il maestro del cinema francese scomparso é il direttore della Mostra del cinema di Venezia, Marco Muller.
Quanto alla nota ritrosia del regista che non ha quasi mai presenziato a cerimonie pubbliche o accompagnato i suoi ai festival (rarissima eccezione fu la consegna del Leone d'Oro alla carriera di Venezia nel 2001), Muller aggiunge: "E' riuscito a vivere in "incognito" comunicando allo stesso tempo una sensazione di potenza creativa eccezionale". Proprio al Lido nel 2007, fu presentato il suo ultimo film Gli amori di Astrea e Celadon: "Lui era felice di avere un film pronto per Venezia - ricorda Muller - ma naturalmente non venne ad accompagnarlo, anche perché era già molto malato".
"Ha continuato fino all'ultimo - prosegue il direttore della mostra veneziana - a considerarsi un regista quasi amatoriale e a sostenere la necessità di un cinema "parallelo" ma non "alternativo". E' stato l'ultimo autore straordinarimente disinteressato a confrontarsi con gli standard produttivi vigenti. Straordinarimente coraggioso e segretamente rigoroso. Aveva uno stile d'autore ma non era propenso ad espicitarlo, te lo dovevi andare a trovare tu", conclude Muller che ha incluso La nobildonna e il duca, il film diretto da Rohmer nel 2001, nella classifica dei dieci film più importanti del decennio 2000-2009 stilata per "Film Comment". "Un film - conclude - con cui continueremo a fare i conti per molti anni".