Conferenza stampa sul set di Mirafiori Lunapark, primo lungometraggio di Stefano Di Polito, torinese classe 1975 attivo da anni nel campo della comunicazione di pubblica utilità con il suo Laboratorio Creativo.
“Ho scritto questa storia” racconta Di Polito “perché volevo raccontare del quartiere Mirafiori e della borgata Centro Europa in particolare, che hanno sempre avuto una connotazione ben definita dovuta alla presenza degli stabilimenti FIAT. Nelle vicende dei tre protagonisti, tre ex operai che vogliono ancora essere utili, c'è anche la storia di mio papà e della mia infanzia in questi luoghi”.
E la trama di Mirafiori Lunapark è proprio quella di Franco (Alessandro Haber), Delfino (Antonio Catania) e Carlo (Giorgio Colangeli), che si imbarcano in un progetto romantico e utopico: utilizzare gli spazi dismessi di un'ex fabbrica per creare un lunapark in cui i propri nipoti possano giocare e, perché no, imparare un mestiere pratico.
“Noi attori” racconta il sempre vulcanico Haber, che ruba la scena a tutti i presenti “abbiamo aderito a questo progetto con molto entusiasmo e ci siamo messi in gioco, anche dal punto di vista economico, perché il film di Stefano parla del periodo difficile che sta vivendo il mondo del lavoro in tutta Italia, non solo qui a Torino.”
Il film è co-prodotto da Mimmo Calopresti che con il capoluogo piemontese ha uno stretto  legame fin dal suo esordio alla regia con La seconda volta (1995).
“Ho amato la sceneggiatura fin dal suo titolo, che ho trovato curioso e affascinante. Adoro poi” continua “lavorare con troupe giovani come questa e cercare di scoprire e formare nuovi talenti che Torino e il Piemonte hanno sempre sfornato, creando uno stile cinematografico ben riconoscibile”.
Obiettivi che coincidono perfettamente con quelli di Film Commission Torino Piemonte, che è presente all'incontro con Paolo Tenna, del consiglio di amministrazione, il direttore Davide Bracco e con il nuovo presidente Paolo Damilano.
Il film, una produzione low budget da 500.000 euro, è al momento a metà fase di riprese - sarà nelle sale per questo inverno - ed è stato girato nel quartiere Mirafiori e nelle sue borgate.
“Vorrei che il film” conclude Mimmo Calopresti “fosse un omaggio alla commedia all'italiana di Mario Monicelli”.