"Abbandonare il pregiudizio ideologico a favore di uno sguardo limpido sulla realtà". Nelle parole di Dario E. Viganò, c'è l'auspicio e il filo conduttore della dodicesima edizione del Tertio Millennio Film Fest, 5 giorni (9-13 dicembre, Cinema Trevi in Roma) di incontri e proiezioni attorno al tema "Immagini dal mondo. Cinema, Rappresentazione, verità", titolo anche del convegno internazionale che il 2 e il 3 dicembre aprirà la manifestazione con gli interventi dello stesso Presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo, di Gianfranco Ravasi, Paul Tighe, Mimmo Calopresti, Guido Chiesa, Marco Bertozzi, Flavio De Bernardinis e Ivelise Perniola. Se "il cinema è un mezzo per conoscere il mondo e le sue infinite possibilità", come è stato ricordato durante la conferenza stampa di presentazione della kermesse, Tertio Millennio è il suo luogo d'elezione ideale, come conferma il ricchissimo palinsesto di quest'anno che annovera numerose e succulenti anteprime - dall'atteso Frost/Nixon di Ron Howard a El Nido Vacio di Daniel Burman, passando per due successi festivalieri come Il giardino di limoni di Eran Riklis (Premio del pubblico a Berlino) e Valzer con Bashir di Ari Folman (acclamato a Cannes). Appuntamento fisso è poi il tradizionale concorso internazionale di documentari incentrato stavolta sull'infanzia e la fatica di crescere, con opere provenienti da Spagna e Africa, dal vitale Afghanistan e dal solido bacino Usa. La novità è che la giuria formata da Enrico Magrelli, Francesco Patierno e Costanza Quatriglio decreterà per il vincitore una distribuzione nel circuito Microcinema Digital Network. E a proposito di Francesco Patierno (Pater Familias e Il mattino ha l'oro in bocca) e Costanza Quatriglio (L'isola), i due registi italiani saranno protagonisti insieme a Pietro Cannizzaro della sezione "Sguardi d'autore", dove presenteranno la loro produzione e parleranno al pubblico del loro modo di essere documentaristi. Immancabili poi gli RdC Awards, i riconoscimenti assegnati dalla Rivista del Cinematografo ai protagonisti della settima arte. Un nome per tutti: il maestro Peter Bogdanovich, che il 12 dicembre ritirerà il premio per il miglior saggio di cinema 2008, conferitogli per Chi c'è in quel film? (edizione Fandango), un viaggio con le grandi figure di Hollywood che hanno accompagnato il regista nel corso di una folgorante carriera. Il libro è un omaggio al mondo del cinema, Bogdanovich è il regalo di Tertio Millennio alla cultura italiana.