La sorpresa del Milano Film Festival è sicuramente l'esordio di Shane Bissett. Il giovane produttore e assistente del premio Oscar Jonathan Demme ha presentato oggi in anteprima mondiale il suo lungometraggio This Time Tomorrow, scritto e prodotto insieme a Brendan McHugh, storia romantica, intelligente e piena di umorismo ambientata alla vigilia della fine del mondo secondo la profezia Maya, il 21 dicembre 2012. Il protagonista è Stacey O'Brien, che per lavoro fa cappuccini, con la scrittura come sogno nel cassetto, che decide di passare l'ultimo giorno dell'umanità con la sua ex-fidanzata, Parker, un'occasione per rivivere la loro relazione e indagare sulla fine di un amore. “Ho sempre pensato – dice Bissett - a cosa avrei fatto il 21 dicembre, ancora non lo so, non ho fatto abbastanza esperienza della vita. Un giovane come me forse vorrebbe rivedere la sua fidanzata o stare con una persona a cui vuole bene”.
Il festival meneghino è in parte responsabile del suo esordio: “Ero al Milano Film Festival proprio oggi, il giorno del mio compleanno, lo scorso anno ed è stato assistendo ad una proiezione nel parco che mi sono detto che avrei dovuto fare un film e presentarlo per la prima volta qui il giorno del mio compleanno”. Così ha messo insieme una compagnia di amici e ci ha provato. “Shane è venuto da me – racconta Brendan McHugh, coproduttore e cosceneggiatore - e mi ha proposto di fare il film in due mesi, prima che finisca il mondo e in tempo per presentarlo al Festival di Milano. Ci siamo presi una pausa dai nostri lavori abituali e lo abbiamo completamente autoprodotto”. Fare un film a costo ero è possibile, bisogna avere le amicizie giuste ed essere convincenti: “Ci siamo riusciti perché abbiamo lavorato con degli amici e hanno lavorato gratis. Anche l'attrezzatura ce la siamo fatta prestare da chi fa questo mestiere, li abbiamo implorati dicendo che non avrebbero avuto nulla in cambio”.
La sceneggiatura è sorprendente, ironica, divertente e irriverente, ricorda a tratti il vecchio Woody Allen, ma anche molto profonda, con echi di filosofia della mente, riflessioni sul senso della vita e della morte, sul rimpianto, il corso della storia o degli eventi (“Nell'ultimo giorno non ci sono sbagli, perché non ci sono conseguenze”). Nato dalle discussioni tra compagni di studi e di vita da college, This time Tomorrow sembra una piéce teatrale: “Non c'è sceneggiatura – spiega il regista – siamo partiti da un canovaccio di 15 pagine, poi è stato improvvisato. Insieme al protagonista (Dave Coleman) abbiamo parlato di questo film per tre anni. Tutti sapevano cosa dovevano fare nelle varie scene, quale fosse l'obiettivo e poi improvvisavano. Gli attori sono persone con cui ho lavorato in precedenza o con cui ho condiviso gli studi”. Il low budget li ha costretti a location improvvisate, a girare in esterno con tre telecamere e nessun riflettore, molto il lavoro di montaggio, ma alla fine il risultato in presa diretta è sincero e autentico, come il film cui è ispirato: “Il mio riferimento sono stati Prima dell'alba, e soprattutto Prima del tramonto di Richard Linklater che è il mio film preferito perché è un film realistico e genuino”. Presentato per la prima volta al pubblico di Milano, This Time Tomorrow non ha ancora accordi di distribuzione né in America né in Italia. Ma Bissett si sta muovendo con Demme e spera di poterlo rendere disponibile presto on line.