"Ritengo che i finanziamenti pubblici andrebbero dati, in una logica di trasparenza, principalmente alle opere prime. Io stessa ho partecipato a film, piccoli e grandi, finanziati dallo Stato. Ma ritengo che oggi ci sia un'eccessivo squilibrio a favore di chi già gode, anche se per meriti, di una posizione di forza a detrimento delle nuove generazioni". Così Giovanna Mezzogiorno, a nome degli altri colleghi premiati oggi al Quirinale dal Capo dello Stato Giorgio Napolitano - che ha ricordato l'importanza di un anniversario come quello della caduta del Muro di Berlino, "evento spartiacque nella storia europea e mondiale del XX secolo" e ribadito la centralità dell'art. 21 della nostra Costituzione, a salvaguardia della libertà di espressione - nell'ambito della Giornata dello Spettacolo, rivolge l'appello della categoria alle istituzioni, rappresentate oltre che dal Presidente della Repubblica anche dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta e dal Ministro per i Beni e le Attività Culturali Sandro Bondi. Proprio il ministro, poco prima dell'intervento dell'attrice, ha ricordato come la sua promessa del 9 maggio scorso, di ripristinare i fondi per lo spettacolo, "sia stata mantenuta, anche grazie all'impegno di Gianni Letta" e che sono stati attivati, "sempre per il cinema, nuovi strumenti di incentivazione fiscale per il sostegno privato, unitamente alla scelta di fissare per i primi mesi del 2010 gli Stati Generali della cultura e per il prossimo 27 marzo la Giornata nazionale per il teatro, un altro passo per far liberare nuove energie alla cultura italiana, ancora troppo sottomessa al ruolo unico ed esorbitante dello Stato".
Oltre all'attrice di Vincere ("che accompagnerò nei prossimi giorni per l'uscita statunitense", dice Giovanna Mezzogiorno, dal 20 novembre nuovamente sugli schermi nel ruolo di Susanna Ronconi in La prima linea di Renato De Maria: "Saranno giorni di passione, ma non vedo davvero l'ora che esca nelle sale così la gente capirà che tutte le polemiche preesistenti erano totalmente gratuite, visto che il film non mitizza assolutamente il terrorismo"), sono stati insigniti del Premio De Sica Antonio Albanese, Luca Argentero, Alfredo Bini, Claudio Bisio, Massimo Boldi, Gabriele Ferzetti, Ilaria Occhini (in special modo per Mar Nero), Neri Parenti, Marco Risi (per Fortapàsc), Jasmine Trinca e Marco Pontecorvo, per "il felice esordio come regista" (PA-RA-DA): "Sono d'accordo con quanto detto da Giovanna Mezzogiorno sulle opere prime - dice Pontecorvo, che sta per preparare due film per la tv incentrati sulla violenza sulle donne, progetto che coinvolge anche Liliana Cavani e Margarethe Von Trotta - ma non su tutta la linea. Secondo me dovrebbero godere di maggiori finanziamenti anche le opere seconde e i film con evidenti difficoltà produttive".
Accolto da una vera e propria ovazione, così come il premio consegnato alla memoria di Mike Bongiorno (ritirato dalla vedova Daniela Zuccoli), il discorso di Massimo Ranieri, in rappresentanza dei premiati "Eti - Gli olimpici del Teatro": citando due volte Federico Garcia Lorca ("Il paese che non ama il teatro o è morto o è moribondo" e "La cultura costa molto, ma l'incultura costa molto di più"), l'attore napoletano ha invocato una "legge organica che chiarisca e definisca regole certe per il teatro, ancora assente da decenni" e ha fatto notare che, ancora oggi, "nessun teatro italiano conosce l'entità dei finanziamenti per l'anno che sta per concludersi".