Al Festival di Cannes i fratelli Coen devono tutto. O, per lo meno, una Palma d’oro (Barton Fink – È successo a Hollywood, 1991), tre premi per la miglior sceneggiatura (Fargo, 1996 e L’uomo che non c’era, 2001, oltre al già citato Barton Fink), il Grand Prix Speciale della Giuria (A proposito di Davis, 2013) e l’esordio in grande stile di Arizona Junior (1987), Mister Hula Hoop (1994), Fratello, dove sei? (2000), Ladykillers (2004) e Non è un paese per vecchi (2007, che iniziò proprio lì la sua corsa trionfale verso gli Oscar), senza contare i film collettivi Paris, je t’aime (2006) e Chacun son cinéma (2007). Va sottolineato che, nell’ambito dei festival europei, loro sono stati sempre fedeli alla Croisette, tradendola solo due volte per Berlino (Il grande Lebowski, 1998) e Venezia (Burn After Reading – A prova di spia, 2008). Ecco perché era ormai questione di tempo prima che il Comitato Direttivo di Cannes facesse uno strappo alla regola e affidasse il ruolo di Presidente di Giuria non a una sola persona, ma a due, così uguali e distinte da essere soprannominate “il regista a due teste”: Joel ed Ethan Coen.

D’altra parte, è stato proprio in occasione del debutto di Ladykillers che i fratelli hanno abbandonato la formula semplificatrice che li vedeva uniti esclusivamente come sceneggiatori, identificando in Ethan il produttore e in Joel il regista, quando non solo scrivono, ma dirigono, producono ed editano tutto insieme. Il fatto che al montaggio continuino ad accreditarsi come Roderick Jaynes resta un vezzo autoriale: lo sanno pure i sassi che dietro a quello pseudonimo ci sono loro.

Naturalmente i fratelli si sono detti onorati del prestigioso incarico, affermando: “Siamo orgogliosi che ci venga offerta soprattutto l’opportunità di vedere dei film provenienti da tutto il mondo.” Riservati e schivi come sono, era alquanto improbabile che avessero accettato solo per poter folleggiare ai party che animano la kermesse… “Cannes” continuano i Coen “è un festival che, fin dall’inizio della nostra carriera, ha sempre giocato un ruolo importante per noi. Ed essere Presidenti della Giuria quest’anno è ben più di un onore, dal momento che” aggiungono con una punta della loro caustica ironia “non siamo mai stati presidenti di alcunché.”

Chissà se saranno democratici o autoritari, se sfileranno sul tappeto rosso da soli o al braccio delle mogli (l’attrice Frances McDormand e la montatrice Tricia Cooke, che esordirono rispettivamente in Blood Simple – Sangue facile, 1984, e Crocevia della morte, 1990), come fecero in occasione della première di Fargo, se saranno nerovestiti in memoria dei vecchi tempi o faranno qualche concessione al colore, se rimarranno se stessi o si scambieranno a sorpresa i ruoli di “quello imperturbabile” e “quello che ride” (immaginarsi Ethan serio è facile, Joel che sghignazza proprio no). Di sicuro vogliono godersi il Festival, purché durante le proiezioni nessuno si azzardi a piangere singhiozzando: non c’è cosa che odino di più.