"Quanto potremo reggere ancora, prima di crollare al 7-8% della quota di mercato? Rischiamo di vedere verificarsi in Italia quello che è accaduto anni fa in Germania, dove la cinematografia nazionale ha subito danni irreversibili scendendo ad appena il 5%". A parlare è Felice Laudadio, direttore della Casa del Cinema di Roma, di EuropaCinema e del Taormina Bnl Film Festival. "Non si può pensare ad un'industria - dice al Giornale dello Spettacolo - che vive in attesa di una dozzina di film di Benigni, Aldo, Giovanni e Giacomo e Pieraccioni. Per Laudadio una soluzione a questo stato di cose può venire dal tax shelter: "Detassare gli investimenti culturali non significa far pagare meno tasse, ma solo poter investire queste cifre nella cultura e negli spettacoli. Il tax shelter c'è per il restauro delle opere d'arte, ma non per il cinema". Invece, il product placement è "uno stratagemma che porta benefici marginali. Il cinema, al momento, non è sufficientemente credibile per la grande industria".