"Una catastrofe in Israele, un successo nel resto del mondo. Chi ha letto la sinossi - una donna palestinese contro lo Stato d'Israele - si è scoraggiato, ma chi l'ha visto, anche alcuni generali, ne è rimasto entusiasta".
Così il regista israeliano Eran Riklis, oggi in cartellone a Tertio Millennio Film Fest con Il giardino di limoni, da domani in 10 sale con Teodora Film. Protagonista è l'attrice palestinese Hiam Abbass, nei panni della vedova Salma Zidane, che in Cisgiordania si trova con un vicino di casa molto scomodo: il ministro della Difesa israeliano. Per ragioni di sicurezza, le viene intimato di abbattere il suo giardino di limoni: complice la solidarietà della moglie del ministro e l'amore del suo giovane avvocato, porterà il caso davanti alla Corte Suprema di Israele.
"Dopo La sposa siriana - dice Riklis - volevo fare un altro film con Hiam, un'interprete straordinaria, e tornare a parlare di Medio Oriente, ma prendendomi più rischi, stando più vicino a casa: quando ho letto un trafiletto su una palestinese che si era appellata alla Corte Suprema per il suo uliveto, avevo tutto per girare: una donna, degli alberi e una storia". Dopo l'animazione Valzer con Bashir dell'israeliano Ari Folman, presentata ieri in anteprima italiana e oggi candidata ai Golden Globes come miglior film straniero, il Medio Oriente, dunque, è ancora protagonista a Tertio Millennio, in programma al Cinema Trevi di Roma fino al 13 dicembre.
Scritto dal regista con la palestinese Suha Arraf "perché non conosco bene la situazione palestinese e tantomeno le donne...", Il giardino di limoni apre a più di una considerazione politica: "Pur essendo uno Stato democratico – dichiara Riklis - Israele continua a occupare West Bank e Gaza: bello se tutto si potesse risolvere in un'aula giudiziaria, ma qui come altrove la pretesa d'imparzialità e giustizia si scontra con le influenze esterne, innanzitutto la politica".
Due scene con militanti di Hamas e coloni israeliani eliminate perché "troppo didascaliche", Il giardino di limoni "nasce dall'incontro tra la dimensione fiabesca e il realismo, ma il mio prossimo film – conclude Riklis - sarà radicalmente diverso: porterò sullo schermo Il responsabile delle risorse umane di Abraham Yehoshua, ovvero il viaggio del cadavere di una donna russa da Gerusalemme alla Siberia".