"Stiamo tornando all'epoca precristiana, alla barbarie, senza pietas né caritas". Così il regista Citto Maselli, che porta in sala il 23 novembre Civico 0, film-documentario con Ornella Muti, Massimo Ranieri e Letizia Sedrick chiamati a interpretare le storie, rispettivamente, della migrante rumena Nina, il clochard Giuliano e la migrante etiope Stella nella Roma contemporanea. Per il regista sintomo di questa barbarie è il recente sgombero del campo rom di Tor di Quinto a Roma: "Sono d'accordo con il mio amico e collega Ettore Scola, che ha detto che quando ha visto le ruspe gli sono tornati in mente i vagoni piombati delle deportazioni naziste". "Ma - precisa il regista - con questo film ho tentato di cogliere il senso profondo di un meccanismo barbarico quale la globalizzazione capitalistica, al di là di ogni logica contingente: le mie idee sono note, ma le tre storie di Civico 0 sono da intendersi in senso metaforico e universale". "E' un film - prosegue - e non un documentario televisivo, con una straordinaria fotografia e una musica suggestiva, tragica: ho voluto suscitare quell'indignazione etico-morale che oggi manca, scagliarmi contro la politica di adeguamento all'esistente, attraverso le immagini e il suono". "Ho lasciato la mia tournee - dice il "cantattore" Massimo Ranieri - per correre da Citto (Maselli, NdR), un uomo sensibile, comprensivo che, per il modo silente di girare, mi ha ricordato Claude Lelouch. Nei panni del barbone Giuliano, ho rivissuto la mia infanzia da fruttivendolo e la mia povertà: dobbiamo essere tutti più tolleranti verso questi poverini. Sono contento di essere parte di questo progetto: oggi a 57 anni mi interssa prima l'uomo che l'artista". Gli fa eco Ornella Muti: "Citto mi aveva già regalato una parte stupenda in Codice privato: è uno straordinario maestro, lavorare con lui è godere". Badante reclusa per mesi in una casa, senza nessun contatto con l'esterno, "Nina - aggiunge la Muti - non sapeva più riconoscere nemmeno chi le volesse bene: mi sono accostato a lei con grande rispetto e insieme paura: paura di tradire la sua verità umana". "Sono lusingata - dice Letizia Sedrick - per aver potuto portare sullo schermo temi sociali così rilevanti: il problema dell'integrazione riguarda tutti". Civico 0 uscirà nelle sale italiane il 23 novembre, partendo da Roma e Torino "per arrivare - dice l'amministratore delegato dell'Istituto Luce Luciano Sovena - a un massimo di dieci copie: a differenza del presidente del Luce (Stefano Passigli, NdR), credo che l'Istituto non debba ridursi a mero archivio, ma continuare a fare cinema: Civico 0 corrisponde alla funzione pubblica del cinema, che solo il Luce può avere nel panorama italiano".