Trattandosi di un film di Hong Kong, People Mountain People Sea (titolo originale, Ren shan ren hai, che in italiano andrebbe tradotto con Mare di gente) - lo sfortunato film a sorpresa del concorso (ieri una proiezione stampa annullata per una copia difettosa e un'altra interrotta per l'esplosione in sala Darsena di una lampada a infrarossi) - non incorrerà nella severa censura cinese. Eppure: "Quando lavori in certi contesti - spiega il regista pechinese Cai Shangjun - sai che scenderai a compromessi. Ho avuto massima libertà durante le riprese, ma in montaggio mi hanno chiesto di cambiare qualcosa". Anche così il suo lavoro resta un'agghiacciante denuncia della realtà cinese, dove arretratezza e povertà, illegalità e ingiustizia, rivelano quanto ancora distante sia la Repubblica Popolare dagli standard di vita occidentali. Nonostante lo sviluppo economico poderoso: "La legge c'è ma non viene rispettata", è il laconico commento di Shangjun.
L'antefatto di People Mountain People Sea è l'omicidio senza movente del giovane fratello del protagonista, Tie (Chen Jianbin), che innescherà la sua voglia di venedetta. Per ritrovare l'assassino, Tie deve però attraversare mezzo paese, scoprendo come - dalla campagna alla città - non ci sia limite al degrado. Ultima tappa di questo on the road all'inferno è una miniera illegale del nord, dove si consuma ogni genere di sopruso: "A ogni location che incontravo - racconta Cai Shangjun - cambiavo la sceneggiatura. Ma quando ho trovato la miniera ho saputo che è lì che sarebbe finito il mio film". Immersa nell'oscurità, minacciosa, la miniera riveste chiaramente una valenza simbolica nel film. E' l'abisso di una condizione disumana, e insieme il luogo di un impossibile riscatto: "Avevo previsto un finale in cui il protagonista portava tutti in salvo dall'esplosione della miniera - confessa il regista - ma era troppo idealistico e sarebbe risuonato falso. Non credo invece che un uomo solo possa salvare tutti. Il mio Tie si limita a preservare la vita del più giovane, perché gli ricorda il figlio verso il quale non è mai riuscito ad essere un buon padre".