“Mi dovrete sopportare per altri due Manuali: voglio fare un pentacolo. Sotto la lente del grottesco e dell'ironia, qui inquadro le fasi salienti dell'amore: Giovinezza, Maturità e Oltre, perché oggi non c'è più la vecchiaia. Drammaturgicamente questo è stato il Manuale più semplice”. Così il regista Giovanni Veronesi presenta Manuale d'amore 3, prodotto e distribuito da Filmauro con 700 copie dal 25 febbraio. Dopo i 35 milioni di euro incassati dai due precedenti Manuali, la new entry d'eccellenza (nel capitolo Oltre) è Robert De Niro, professore americano di storia dell'arte che vive a Roma e frequenta il portiere del suo stabile, Augusto (Michele Placido), cui confida di aver subito sette anni prima il trapianto del cuore: finirà per innamorarsi della figlia di questi, Viola, interpretata da Monica Bellucci, che sottolinea: “Sul set tutte le donne si sono innamorate di De Niro: è così sexy, il suo fascino è intatto anche a 67 anni. La scena del bacio? Ero emozionata, ma anche lui…”.
Viceversa, il primo capitolo vede il triangolo di Riccardo Scamarcio, Laura Chiatti e Valeria Solarino in trasferta a Castiglione della Pescaia: “E' l'episodio più vicino a me, sia per i posti che per lo strascico di giovinezza che ci portiamo dietro entrando nell'età adulta”, confessa Veronesi, mentre Scamarcio parla di “ironia, freschezza, leggerezza: trovo sia molto poetico” e ironizza: “Anche qui, dopo quella con la Bellucci in Manuale d'amore 2, ho una scena difficile (sessuale, NdR) con la Chiatti”, e la Solarino si dice felice di aver interpretato “per la prima volta una ragazza solare, molto dolce: mi danno sempre donne problematiche che mi somigliano poco”.
“A Cannes, dove sarà presidente di giuria, tutti i giorni gli arriveranno le mozzarelle di Battipaglia: gliel'ho promesso”, dice Placido di De Niro, sottolineando “come sul piano linguistico (De Niro recita in Italiano, NdR) sia stato una scoperta straordinaria: era lui a  suggerirmi le battute”.
Con il Cupido Emanuele Propizio a far da filo conduttore tra i tre capitoli, sono , invece, l'anchorman vanesio Carlo Verdone e l'amante bipolare Donatella Finocchiaro i protagonisti di Maturità, che inquadra lo stalking: “La mitomania è una patologia in aumento - dice l'attore romano - e difficile è scoprire che una persona ne soffra. Interpreto un bellimbusto mezzobusto, a cui crolla la sovrastruttura e precipita in una situazione miserabile: con Donatella abbiamo fatto un grande show, cercando sempre di mettere un dettaglio, un tic verbale o gestuale anche nelle scene di servizio. Comunque, Giovanni (Veronesi, NdR) è un torturatore, mi ha messo alle corde, affiancandomi una donna: non essendo un sex-symbol, mi è difficile”. “Con un grande attore puoi visitare la farsa coraggiosamente”, ribatte il regista, mentre la Finocchiaro, all'esordio nella commedia dopo tanti ruoli drammatici, dice “di aver realizzato un sogno recitando con Carlo: sul set è un ciclone di gag e improvvisazione”.