“Credo sia importante far vedere il cinema italiano all'estero e far vedere i film che non arrivano in Italia. I film turchi sono sconosciuti, ma ce ne sono di bellissimi. Il Film Festival Turco di Roma è un modo per far conoscere la Turchia”. E' l'opinione di Ferzan Ozpetek, cui toccano gli onori di casa alla Casa del Cinema, dove per quattro giorni si faranno “cose turche”. Oggi, per la seconda volta, apre i battenti, fino al 21 ottobre, il Festival “Mamma li turchi. Arrivano con i film” che gioca un importante ruolo nell'incontro tra due culture, necessario in questo momento storico. Infatti, “la Turchia da 53 anni - come spiega il Ministro per gli Affari Europei della Repubblica di Turchia Egemen Bağiş - lavora per entrare nella Comunità Europea e ora dei malintesi, dovuti al pregiudizio e alla mancanza di informazione, si stanno ovviando. Quando si teme un paese è perché non lo si conosce. Attraverso il cinema, che affronta le realtà della vita quotidiana, si può conoscere la cultura turca”. Indispensabile conoscere l'altro anche secondo Dino Gasperini, Assessore alle Politiche Culturali della Capitale, perché “attraverso l'informazione si può fare formazione. Lo scambio cinematografico con la Turchia è la dimostrazione che, ancora una volta, la cultura ha anticipato la politica”. Lo scopo del Festival per l'Ambasciatore turco a Roma Hakki Akil, “è avvicinare le due culture. Finché avrò il mandato darò tutto il mio contributo per il cinema. Questo non è un Festival politico, è un progetto privato della SRP Istambul, ma noi istituizioni lo abbiamo appoggiato e supportato”.
La rassegna propone al pubblico italiano il meglio della produzione dell'ultima stagione divisa in tre sezioni: lungometraggi, corti e documentari. “Porteremo un po' di Turchia a Roma - dice Serap Engin, Presidente del Festival - con quindici film, dalle opere dei maestri a quelle delle nuove leve”, tra cui spicca Silenzioso, del giovane regista Rezan Yesilbas, Palma d'Oro a Cannes 2012 come Migliore Cortometraggio. Ancora da Cannes 2012, il documentario Immondizia nel giardino dell'Eden del pluripremiato regista de La sposa turca Fatih Akin. L'evento principale sarà la retrospettiva sul cineasta Nuri Bilge Ceylan (Uzak, Grand Prix a Cannes 2003, Le tre scimmie, Premio miglior regia a Cannes 2008, C'era una volta in Anatolia, Grand Prix a Cannes 2011), di cui verrà proiettata la “Trilogia provinciale”. Il regista, che terrà una Masterclass sabato mattina insieme all'amico Ozpetek, dopo i ringraziamenti di rito ha ricordato il suo viaggio in Italia: “Trent'anni fa, mentre ero all'università, sono stato qui in bicicletta, ma a Roma è la prima volta. Non avevo soldi e dovevo dormire per strada, sono stato a Venezia, e a Firenze ero accampato con degli hippies”.