Parte da Venezia la riscossa del cinema malese. Per la prima volta alla Mostra del Cinema viene presentato un film prodotto dal paese asiatico. Si tratta del kolossal Puteri Gunung Ledang (La principessa del monte Ledang), il più costoso mai realizzato nella storia di questa cinematografia, con oltre 15 milioni di dollari di budget, e il primo realizzato con il ricorso agli effetti speciali. Il film - già  campione d'incassi in patria - viene proiettato questa sera nella sezione ''Mezzanotte'' alla presenza del principe della Malesia, del regista Saw Teong Hin, della protagonista femminile Tiara Jacquelina, dell'attore Adlin Aman Ramlie e dei produttori Datuk Shazalli Ramly, Gil Rossellini (il figlio indiano del regista Roberto) e Mini Purushot. "Non siamo in concorso ma per noi essere qui è come avere vinto il Leone d'Oro" dice il regista. Puteri Gunung Ledang  racconta la storia dell'amore impossibile tra la principessa Retno Dumillah, di religione induista, e il guerriero musulmano Hang Tuah (interpretato da  M. Nasir, anche autore della colonna sonora). Rompendo ogni convenzione, la principessa decide di seguire il suo cuore e rifiuta di cedere alla ragion di Stato e di sposare il sultano (Adlin aman Ramlie). Per sfuggire alle nozze ricorre ad un espediente: acconsente al matrimonio, ma pone al sultano sette irrealizzabili condizioni. "Sono due personaggi realmente esisti, ma in realtà non si sono mai incontrati" chiarisce Teong Hin. "Le loro storie vengono tramandate di generazione in generazione e studiate nelle scuole - prosegue - un po' come succede da voi con Pinocchio. L'idea di unire le due leggende e farli innamorare è venuta allo sceneggiatore Mamat Khalid. E' una sorta di miscela tra la favola di Cenerentola e quella di Robin Hood".  Puteri Gunung Ledang "non è solo un esperimento - aggiunge Tiara Jacquelina - è soprattutto un veicolo per portare nel mondo la cultura e la storia della Malesia. Ci sono molti film cinesi e indiani all'estero, ma film che parlano della nostra cultura non ce ne sono". "Se uno vuole sapere chi sono i malesi la risposta è nel film, che mostra la storia, la vita e l'origine delle tradizioni della nostra gente - spiega il produttore Datuk Shazalli Ramly -. La Malesia è cresciuta sempre in armonia, un popolo che ha conosciuto più la pace della guerra, e in questo spirito è stato realizzato Puteri Gunung Ledang. Le Torri Gemelle, le Petronas Towers, le più alte del mondo, sono simbolo della modernità, ma la cultura malese affonda le sue radici nella diversità e il modo migliore per esprimere questo spirito di armonia e pacifica convivenza tra le razze e le diverse etnie era fare questo film". Puteri Gunung Ledang non è stato finanziato dallo Stato (che in Malesia sostiene comunque l'industria cinematografica) ma ha ottenuto pieno appoggio logistico dalle istituzioni - che hanno dato il nulla osta allo sfruttamento di alcune location ritenute sacre, come il monte in cui la leggenda vuole che risieda lo spirito della principessa - e ha trovato un forte sostenitore nel Re in persona. In Italia non ha ancora un distributore ma "abbiamo già ricevuto numerose offerte" spiega Rossellini che con la Rossellini & Associates si occupa anche della distribuzione internazionale del film. "L'industria cinematografica malese è ancora molto giovane - conclude Shazalli - si producono dai 15 ai 20 film all'anno e abbiamo un grosso problema, che riguarda anche il mondo intero, la pirateria. Con Puteri Gunung Ledang speriamo di uscire dall'anonimato. E' il primo passo verso una nostra Cinecittà".