“Volevo parlare di diversità in modo differente dal solito”, così il regista Simone Corallini ha introdotto oggi la sua opera prima intitolata Malerba, che uscirà nelle sale l’otto novembre distribuita da Guasco. Un thriller che vede protagonisti due fratelli, Orazio (Antonio De Matteo) e Gabriele (Luca Guastini), entrambi orfani e segnati sul viso e sul corpo da una malattia neurocutanea che li fa sentire diversi appunto, facendogli avere un difficile rapporto con gli altri.

“La diversità è qualcosa che sta nel sottobosco delle persone, soprattutto di chi la guarda. I miei amici per esempio se vedono qualcuno di ‘strano’ poi dopo fanno sempre il commentino alle sue spalle”, dice il giovane regista marchigiano che è stato assistente alla regia nel film La Terra dell’Abbastanza di Fabio e Damiano D’Innocenzo e che nel 2017 ha diretto il cortometraggio Nkiruka-il meglio deve ancora venire, vincitore del Premio MigrArti 2017, in cui narrava la storia di una ragazza nigeriana nata in Italia.

Al centro di Malerba c’è la storia di questi due fratelli segnati dalla neurofibromatosi che reagiscono alla malattia in maniera completamente diversa: Orazio è piuttosto inquietante e tenebroso,  proprietario della macelleria del paese (tutto il film si svolge in un piccolo paese delle Marche) dove vende non solo carne di animale, ma anche carne umana, Gabriele invece è un ragazzo timido e introverso che ama il teatro e che è innamorato di una sua collega di nome Arianna (Manuela Parodi). Sarà proprio la presenza di questa donna a spezzare il legame tossico e simbiotico tra i due e a svelarne la carica distruttiva, ma questo metterà in pericolo la vita di tutti.

“E’ un film di genere. Ho scelto il thriller perché sono appassionato di questo tipo di film. - prosegue il regista- Ho voluto raccontare l’angoscia portata all’estremo di chi vive queste malattie. Che può anche essere quella che deriva da una semplice psoriasi o dal diabete. Non volevo creare due mostri rischiando di banalizzare la complessità di queste due figure. La diversità è un tema complesso. Non si tratta solo di pelle, religione o cultura, che fanno parte della macrosfera, ma di quei fattori posti all’interno della sottile linea della microsfera dove possiamo trovare persone affette da patologie rare ancora poco conosciute e per questo emarginate”.

“Il mio personaggio è una pietra, un caterpillar che va contro tutti. Mentre Gabriele affronta la malattia in modo un po’ più positivo”, conclude Antonio De Matteo.

Il film è stato prodotto da Guasco, un’azienda di Ancona che si occupa di produzione audiovisiva e e promozione del territorio e sarà proiettato in quattro città delle Marche, a Roma al cinema Aquila, a Cagliari, a Napoli e infine a Genova, dove ha sede l’associazione Neurofibromatosi- I malati invisibili.