“Le fiabe sono metafore della vita, non appartengono solo alla letteratura per l’infanzia: insegnano principi fondamentali come la pazienza, la costanza, la determinazione, la forza per raggiungere la propria meta, la necessità di credere nei sogni. Nelle fiabe c’è tutto della storia dell’uomo”.

È travolgente la passione con cui Isabelle Adriani ci accompagna in questo universo che spesso viene relegato alla fruizione esclusiva dei più piccoli e invece capace di creare ponti con tutti. Adriani è l’autrice di Magic Dreams, film fantastico – che sarà presentato in occasione della 79a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia giovedì 1 settembre alle ore 17:15 nello Spazio della Fondazione Ente dello Spettacolo (Hotel Excelsior, Sala Tropicana 1) – che segna la nuova tappa di un progetto che, a partire dal libro Fiabe Magiche da Recitare, scritto da Adriani stessa e edito da Incontri Editrice, unisce letteratura e cinema con il tema sociale.

Magic Dreams, infatti, è frutto della collaborazione fra la regista e autrice Adriani, la compagnia teatrale Dream Makers e il Progetto Pulcino Onlus, associazione creata per realizzare il Reparto di Terapia Intensiva della Neonatologia presso l’Arciospedale Santa Maria Nuova.

“Durante il lockdown – spiega Adriani – sono stata coinvolta, come insegnante di recitazione “a distanza”, in un bellissimo progetto con il CSV Emilia. Ho avuto la possibilità di lavorare con bambini autistici: la cosa straordinaria è che sono riusciti a trovare soluzioni ai loro disagi, a superare traumi e paure grazie alla recitazione. E questo accade perché le fiabe veicolano una straordinaria capacità di immedesimazione”.

Storia di una bimba con gravi disagi a scuola e in famiglia che si rifugia in un mondo immaginario dove incontra i personaggi delle fiabe che la motivano ad andare avanti ed a credere in se stessa e nei suoi sogni, Magic Dreams è il punto di arrivo (anzi, di una nuova partenza, come vedremo) di un lungo percorso di studio. “Sono laureata in Storia – spiega Adriani – e da 25 anni mi occupo di ricerche sulle tradizioni popolari e sull’origine delle fiabe”.

Da dove nasce questa passione?

Sin da bambina ho trovato rifugio in quelle storie, mi immedesimavo nelle peripezie dei personaggi, trovavo una via di fuga, una soluzione per risolvere problemi. Devo molto agli insegnamenti di mio padre, che è stato un grande neuropsichiatra.

E come mai è approdata alla scrittura?

Nasco attrice e doppiatrice, ho lavorato per anni con la Disney, e dal 2019 per Rai Radio Kiss scrivo e narro fiabe. A un certo punto mi sono accorta che nelle fiabe c’erano pochi dialoghi. Con Fiabe magiche da recitare ho voluto sceneggiare quelle storie, dando la possibilità a tutti di interpretare i protagonisti a proprio modo, al di là delle barriere anagrafiche.

“Da 0 a 99 anni”, ama sottolineare lei.

Nelle fiabe c’è spazio per tutte le età. È uno specchio della nostra vita.

Ma lo sguardo è rivolto soprattutto ai più piccoli.

Abbiamo scelto di ispirarci anche alle restituzioni della Disney, anche grazie alle attrici e agli attori della compagnia Dream Makers che hanno una lunga esperienza in questo senso. Ma è solo un modo per affrontare quelle narrazioni attraverso un sistema di riferimenti riconoscibile e popolare. In realtà le fiabe, come dimostrano l’impatto delle ricerche di studiosi molto diversi tra loro come Vladimir Propp e Carl Gustav Jung, offrono letture che spesso non consideriamo.

Per esempio?

Non tutti sanno che le fiabe nascono dalla realtà: non sono altro che la restituzione di una tradizione popolare, racconti a volte drammatici ai quali la fantasia della gente ha dato nuova linfa e connotazioni positive. Una necessità per dare speranza al popolo e in particolare ai bambini. Pensiamo ai fratelli Grimm che hanno recuperato e rinarrato le storie dell’Assia: sono storie che spesso finiscono male, romanzate e rinarrate.

Tra i suoi libri troviamo La vera Storia di Cenerentola. “Vera storia”?

Cenerentola è esistita: era una schiava greca che grazie a un sandalo divenne principessa egizia. Poi è stata ripensata in ogni parte del mondo, ne esiste anche una cinese. E così Cappuccetto Rosso, una sfortunata ragazzina francese che fu uccisa da un lupo in un bosco: le mamme e le nonne di quei territori hanno trasformato il triste epilogo in un lieto fine per attenuare il terrore dei bambini.

Perché è importante sapere che nascono da storie realmente accadute?

Ci aiutano a credere che tutto sia possibile. Abbiamo bisogno di coltivare la fiducia nella potenza del sogno. Nelle fiabe ci sono concetti universali, possiamo avere diversi livelli di comprensione ma il coinvolgimento è simile in ogni parte del mondo. Non a caso di ogni archetipo conosciamo più versioni. Ogni volta che si racconta una storia la facciamo rivivere. Eppure, se tutti i bambini leggessero le stesse storie, avremmo un fortissimo strumento di unione culturale. Se tutti i popoli condividessero le stesse fiabe, che valicano il tempo e lo spazio, potremmo disporre di uno strumento in grado di costruire pace.

La protagonista di Magic Dreams vince le sue paure e fonda un’Accademia di Fiabe e Teatro per aiutare altri bambini. Finzione e realtà dialogano…

Insieme alla Dream Makers srl daremo vita all’Accademia di Fiabe e Teatro presso le sedi di Palazzo Palazzi Trivelli, Dreamland e Dreamcity a Reggio Emilia e che prevede borse di studio per bambini disagiati. Magic Dreams vuole essere l’inizio di una nuova speranza, di un percorso di crescita. Che non parla solo ai più piccolo: gli adulti sono troppo disincantati, hanno perso la magia. Da parte mia, ho sempre trovato speranza e motivazione nelle fiabe. È un modo per ritrovarsi, è il riscatto di chi crede nei sogni. È impossibile non sognare.