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“Ho trovato molto difficile giudicare questo personaggio complesso. L'interpretazione di Mads Mikkelsen restitisce la complessità che ha nel libro”. Parola del regista francese Arnaud des Pallières, che porta in Concorso a Cannes 66 Michael Kohlhaas, tratto dalla novella omonima di Heinrich von Kleist.
Cevenne, Francia, 16° secolo: Michael Kohlhaas (Mads Mikkelsen) è mercante di cavalli, bello, agiato, la moglie Judith (Mélusine Mayance) e la figlia Lisbeth (Delphine Chuillot). I problemi arrivano per mano del Barone, che impone un fittizio dazio sui quadrupedi: Michael ricorre invano alla giustizia, e l'escalation porta all'assassinio della moglie, inviata a corte per parlare con la principessa. Kohlhaas decide di farsi giustizia da solo: alla testa di una banda di servi e contadini, mette a ferro e fuoco il paese.
“Ho letto questa storia da ragazzo, quando ho iniziatoa studiare cinema: ne sono riamsto rapito, senza comprendere quanto fosse intricata e difficile. A quel tempo, non mi sentivo maturo per farne qualcosa: è stato il tempo a farlo per me”, dice il regista, soffermandosi sull'adattamento: “Mi ricordavo di un uomo che abbandona l'idea di prendere il potere attarverso il rigore e l'onestà: all'epoca, mi ha scosso profondamente. Sono molto legato anche al protagonista di Kleist: non sarei stato capace di portarlo sullo schermo, se Kohlhaas non lo sentissi parte di me”. Girato in Francia tra Vercors e Cevenens, le splendide location hanno permesso a des Pallières di “avvicinarmi alla rivoluzionarietà di Kleist”.
Il protagonista Mads Mikkelsen dice di “aver dovuto imparare il francese, cosa non facile” e sottolinea come “il film dopo un po' ha influenzato le stesse nostre esistenze: ho portato in vita Michael Kohlhaas e voglio difenderlo. E' un uomo radicale che crede nella giustizia e vuole trovare i suoi cavalli, ma nella ricerca perde tutto”.