Mai più mozzarelle di Acerra! E' stata questa la frase ricorrente al termine della proiezione di Biutiful cauntri, il documentario di Esmeralda Calabria, Andrea D'Ambrosio e Peppe Ruggiero presentato al Torino Film Festival nella sezione Italiana.doc. "Ci siamo chiesti come sia possibile che nel 2007, in Italia, si viva così... Il problema dei rifiuti investe meccanismi ampi e complessi che riguardano la politica, l'economia, la criminalità, la salute pubblica e che interessano non solo la Campania, ma l'intero Paese". Così i tre autori, "responsabili" di un'opera che punta dritto al cuore del problema delle discariche abusive, in particolare di quelle di Acerra, Qualiano, Giugliano e Villaricca, tutte località situate a non più di 25 km da Napoli. Pecore che muoiono come mosche a causa della diossina prodotta dalle fabbriche adiacenti le zone di pascolo, così come le bufale, i frutteti, le persone. Perché pecore e bufale hanno prodotto latte per anni, latte utilizzato per alimenti umani. Ma a questo è meglio non pensare. Secondo gli esperti, tutte le azioni di bonifica messe in atto dalle autorità risultano, tra quelle possibili, le meno adatte. Perché il principio che ha informato la loro scelta è stato quello del risparmio e solo in piccola percentuale ha tenuto conto della loro efficacia. Il comune di Acerra ha pagato per un lungo periodo 15 milioni di lire al giorno per un'opera di risanamento mai realizzata, mentre, come risulta dalle intercettazioni, un fiorente giro di affari faceva prosperare le aziende che si occupavano dello smaltimento dei rifiuti, sempre sotto l'egida delle ecomafie che tutto controllano e amministrano. I pastori, i contadini, i proprietari di frutteti. Questi sono i testimoni parlanti di Biutiful cauntri, sono loro la vera forza del documentario, più dell'educatore ambientale Raffaele Del Giudice, cicerone simpatico ma troppo sopra le righe. Come sopra le righe è apparso il suo attacco al commissario per l'emergenza rifiuti in Campania Guido Bertolaso (dimessosi qualche mese fa), che peraltro si è difeso, dichiarandosi un non politico che si prende anche responsabilità non sue. Ma nome e cognome di un politico ci sono. Nella didascalia al termine del film si legge: "Il governatore della Campania Antonio Bassolino, commissario straordinario per l'emergenza rifiuti tra il 2000 e il 2004, è accusato di truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato e frode in pubbliche forniture". Le parole del vecchio contadino che paventano il possibile coinvolgimento delle istituzioni da un lato dimostrano la sua sconcertante ingenuità e, dall'altro, provocano negli spettatori un senso di disgusto nel constatare che questo crimine abominevole viene perpetrato dalle stesse istituzioni nei confronti di persone così indifese.