“La sfida è stata quella di realizzare un personaggio unico e diverso. Mi sono chiesto: ‘Che cosa potrebbe succedere a un 15enne che scopre di avere questi straordinari poteri?’ E la risposta è stata: ‘Si divertirebbe tantissimo’. Anche se poi, a ben vedere, li avessi io quei poteri credo che andrei a fare una rapina in banca. Non penso che sarei uno dei buoni…”.

Il superpotere di Tom Holland – 21enne attore britannico per anni impegnato nel musical Billy Elliot, poi coprotagonista di The Impossible, nonché figlio di Charlie Hunnam in Civiltà perduta di James Gray (che vedremo nelle nostre sale dal 22 giugno) – è la parlantina. Lo si intuiva già nella breve apparizione in Captain America: Civil War, con la fantomatica calzamaglia dell’Uomo Ragno, ora la conferma arriva dal breve footage dell’imminente Spiderman: Homecoming – dal 6 luglio nelle sale con Warner Bros. – e dal tour mondiale che l’attore sta facendo per accompagnare il film insieme al regista Jon Watts.

Jon Watts e Tom Holland - Foto Pietro Coccia

“Ho sempre creduto che Spider-Man fosse il supereroe con il quale è più facile identificarsi: non è mai perfetto, ma fa del suo meglio per andare avanti e, in più, è uno dei pochi che ancora mantiene la sua identità segreta. Insomma, una persona normale, come tutti noi, che scopre di avere dei poteri speciali”, dice Jon Watts, che dirige il suo primo blockbuster dopo l’esordio con l’horror Clown, realizzato nel 2014 grazie all’interessamento di Eli Roth, che l’ha prodotto dopo che lo stesso Watts aveva caricato su YouTube il trailer spacciandolo per un film del regista di Hostel.

Tornando al nuovo Spider-Man, altro reboot della saga, il giovane Peter Parker si ritrova al fianco degli eroi del Marvel Cinematic Universe.

Entusiasta della sua esperienza con gli Avengers, Peter torna a casa, dove vive con la zia May (Marisa Tomei), sotto l'occhio vigile del suo nuovo mentore Tony Stark (Robert Downey Jr.). Peter cerca di tornare alla sua routine quotidiana, distratto dal pensiero di dover dimostrare di valere di più dell’amichevole Spider-Man di quartiere, ma quando l’Avvoltoio (Michael Keaton) appare come un nuovo cattivo, tutto ciò a cui Peter tiene maggiormente viene minacciato. È arrivato il momento di dimostrare di essere un eroe.

Spider-Man: Homecoming

“Lavorare con Iron Man è stato un sogno che si realizzava. Con Robert Downey Jr. ho fatto il provino dopo che per 20 minuti avevo parlato con la sua controfigura senza capire che non fosse lui…”, racconta ancora Tom Holland, ancora frastornato all’idea che il suo volto sia sugli action-figure del supereroe: “E’ incredibile, fino a ieri ci giocavo con quei pupazzi, ora li prendo in mano e ci vedo la mia faccia!”.

Interpretare Spider-Man è sempre stato un sogno per lui: “Ho saputo di essere stato scelto dopo otto provini. Sei settimane dopo l’ultimo, la Marvel posta su Instagram una foto in cui invitava a cliccare e a scoprire sul loro sito chi sarebbe stato il nuovo Spider-Man... Sono impazzito, a casa ho incominciato a urlare!”, racconta ancora Tom Holland, che aggiunge: “Questo lavoro ha completamente ribaltato la mia vita. Quando ho visto gli Avengers ho pensato che avrei voluto entrarne a far parte: è un desiderio che si realizza, sembra tutto un sogno”.

 

“Con la speranza, oltretutto, che un personaggio così possa contribuire a sconfiggere il triste fenomeno del bullismo: “Peter Parker è uno sfigato figo. E quindi è un ottimo modello per i giovani, perfetto testimonial contro il bullismo, e spero che il film possa essere d’aiuto anche per questo”.