Giornata di apertura ieri per il Cà Foscari Short film festival, la rassegna universitaria e internazionale dei corti giunta alla seconda edizione. All'auditorium Santa Margherita dell'ateneo veneziano cerimonia di inaugurazione con Roberta Novielli, coordinatrice generale, il direttore artistico Roberto Silvestri e il rettore dell'università Carlo Carraro che ha espresso il desiderio di confermare il successo dell'anno precedente e di aumentare l'importanza del Festival come manifestazione artistica mondiale. La coordinatrice generale ha sottolineato soprattutto l'importanza di questa celebrazione come una rara occasione per gli studenti di entrare in contatto con il mondo del lavoro e dell'arte. Nella presentazione sono stati ricordati infatti tutti i progetti che vedranno alla prova i ragazzi. Alla chiusura Roberto Silvestri ha voluto lanciare un sentito appello alla preservazione della bellezza e dei talenti del paese ricordando che solo due film in concorso provengono da scuole italiane ma molti altri sono di registi nazionali emigrati.
Il Festival è entrato nel vivo nel pomeriggio con il concorso dedicato alle scuole venete medie e superiori. I quattro corti selezionati sono: Sognando scuola di Marco Augelli, vincitore dello scorso anno, un cortometraggio dedicato alla tecnologia, alle possibilità di migliorare lo stile di vita e tributo a Federico Faggin inventore nel primo microchip; Italia 150 della classe quarta AIAG di arti grafiche, una breve e divertente animazione sul Circo Italia, opera nata come esperimento per mettere in pratica le conoscenze grafiche acquisite a scuola; A comprehensive retrospective di Gianmarco Fabris, un corto che unisce i temi del bullismo, razzismo e della droga, problematiche molto presenti nelle scuole; Nemici di Giuseppe Pellegrinotti, un corto amatoriale che vede come protagonista il racconto di una studentessa del suo istituto. Il vincitore del concorso sarà eletto da una giuria composta da studenti della Cà Foscari guidati da Carlo Montanaro.
La giornata è proseguita con il Workshop "oltre il muro" con la proiezione del cortometraggio omonimo di Roberto Franzin al quale hanno partecipato i giovani dell'istituto penale minorile di Treviso e studenti dell'università veneziana. Come sottolineato dall'autore l'obbiettivo del progetto mira alla promozione della didattica alternativa finalizzata a stimolare la motivazione e l'autostima: un percorso di recupero per aiutare i ragazzi a liberarsi della loro realtà.
Uno degli eventi più attesi della rassegna è il programma speciale dedicato alla Big Rock, scuola di computer grafica trevigiana. I giovani fondatori Guido Polcan e Marco Savini hanno illustrato in maniera creativa le peculiarità del loro istituto che insieme a importanti collaborazioni hollywoodiane, la famosa Pixar e la Dreamworks, danno l'occasione agli amanti del cinema di animazione di intraprendere un percorso lavorativo internazionale. Infatti molti ex alunni hanno avuto la possibilità di spostarsi oltreoceano lavorando a importanti progetti cinematografici. Tra questi, in videoconferenza, Alex Ongaro, head of effects della Dreamworks Animation, che ha presentato il percorso che ha portato alla creazione del brevissimo short d'animazione intitolato Life, realizzato da 40 studenti della Big rock. Un lavoro che comincia da una bozza su carta per arrivare a complesse elaborazioni grafiche in 3D, dal forte impatto emotivo. Marco Savin, i pur consapevole dei pochi mezzi che l'Italia mette a disposizione per le animazioni, crede fortemente che investendo sulla professionalità e la competenza degli studenti si possa cambiare il panorama cinematografico italiano.
Chiusura dedicata alla sezione Short Film Festival Meets Altermed, un'associazione che si è occupa dal 2007 di dare visibilità e unire culturalmente le varie identità del bacino Mediterraneo. Dopo una breve introduzione ai lavori curata da Roberta Novielli e Gabrielle Gamberini sono stati proiettati i corti: When I Sterch Forth Mine Hand di Oscar Robert Hamilton, l'importante collaborazione tra Egitto e Palestina, Clichès di Nadine Nous, sul tema della condizione della donna musulmana, P'tite pièce di Loic Nicoloff, una divertente immagine che pone di fronte un clochard e un uomo benestante, Arafat & I di Mahdi Fleifel, che narra la difficile condizione identitaria palestinese in chiave ironica, e Condamnations di Wlid Mattar, sul tema del fondamentalismo religioso.