Al Festival di Cannes arriva la politica. 13 ministri della cultura (tra cui l'italiano Sandro Bondi) rispondono all'invito del Commissario Europeo alle Comunicazioni, Viviane Reding, per partecipare alla sesta edizione della Giornata dell'Europa. Con loro il Presidente dell'Unione Barroso. Giornata di lavoro dedicata all'ascolto di operatori del settore, cineasti, produttori, portavoce dei maggiori progetti sostenuti dal programma Media diretto da Aviva Silver. "Abbiamo sentito con vivo interesse -dice il ministro Bondi - le proposte della Signora Reding in materia di internazionalizzazione dei programmi comunitari di sostegno all'audiovisivo e di lotta alla pirateria. Nel primo caso posso dire con soddisfazione che già operiamo in questa direzione, ad esempio con un programma di cooperazione congiunta con l'Argentina, e che stamane ho volentieri messo a disposizione del programma di formazione dei quadri tecnici le competenze del nostro Centro Sperimentale di Cinematografia. In merito alla lotta alla pirateria invece, abbiamo registrato posizioni e sensibilità diverse tra i vari paesi sicché ci siamo dati un tempo di verifica per addivenire, se possibile durante il semestre della Presidenza francese dell'Europa, ad una posizione condivisa e di efficace applicazione". Di più il neo ministro italiano non dice, rimandando la stampa ad un incontro previsto per domani allo Spazio Italia sulla Croisette. Ma è facile notare che quasi tutti i ministri presenti a Cannes hanno voluto distinguere i loro interventi comuni sulle materie europee da risposte alle specifiche situazioni nazionali. Quasi una decisione condivisa per dare risalto alle iniziative varate oggi. "Siamo concordi nel riscontrare - ha detto Viviane Reding - come il cinema europeo sia oggi un elemento di differenza e qualità nel mondo dell'audiosiviso. Ne siamo fieri, ne registriamo i progressi o almeno la sicura stabilità di consenso sui mercati interni. E' venuto dunque il tempo di fare una politica estera a fianco di quella interna, così ben garantita dai successi del programma Media. Si tratta del progetto Media Mundus che abbiamo illustrato oggi, che riguarda la collaborazione con i Paesi Terzi e che speriamo di poter mettere a punto per l'autunno in modo da richiederne l'adozione alla Commissione e al Parlamento in tempi rapidi. Non possiamo ancora dare dettagli sulla sua consistenza economica (si parla di una dozzina di milioni di euro l'anno) ma nelle mie intenzioni dovrà funzionare come Erasmus Internazionale. Possiamo già dire che le risorse per Media Mundus non incideranno sulla dotazione del Programma Media (circa 100 milioni di euro) e che l'attività potrà essere messa a punto con un finanziamento speciale del Parlamento Europeo. L'altra buona notizia che è che con il commissario alla concorrenza abbiamo appena confermato peri prossimi tre anni la possibilità dei governi di sostenere l'attività nazionale dell'audiovisivo. E' una conferma che l'Europa sa bene come il bene culturale sia diverso dal bene commerciale e ne rispetti la particolarità creativa ed artistica".