L’ultimo regalo Gigi Proietti l’ha fatto al pubblico con il suo Babbo Natale. Presentato in preapertura della Festa del cinema di Roma, Io sono Babbo Natale sarebbe dovuto uscire a dicembre 2020 (prima delle disposizioni anti-Covid). Uscirà il 3 novembre distribuito da Lucky Red. Non una data a caso, perché proprio il 2 novembre è l’anniversario della nascita e della scomparsa del grande artista.

Protagonista, insieme a Marco Giallini, di questa commedia diretta da Edoardo Falcone, nel quale un ex detenuto di nome Ettore (Giallini), uscito dal carcere, finisce a casa di un adorabile signore (Proietti) che sostiene di essere il vero Babbo Natale. Ma è davvero un Babbo Natale senza renne che si è trasferito a Roma perché, a parte “il traffico, le buche e la monnezza”, si trova più a suo agio o è semplicemente un feticista dei giocattoli?

Nel cast anche Barbara Ronchi, nel ruolo della ex compagna di Ettore, con il quale ha avuto una figlia.

“Un film caldo con un’emotività leggera. Non il solito family un po’ dolciastro”, lo definisce il regista. E poi: “È avvolto dallo stesso spirito fanciullesco che aveva Proietti. Era puntuale, disponibile, rispettoso, entusiasta. Sul set, tra una pausa e l’altra, aveva sempre bisogno di empatizzare. Mi porto dietro la sua umanità. Sapevo che non stava bene, ma non pensavo stesse così male. Sono molto orgoglioso di aver lavorato con lui”.

Marco Giallini in Io sono Babbo Natale (foto di Maria Marin)

E, sempre ricordando Gigi, Marco Giallini dice: “E’ stato un privilegio e un onore passare tanto tempo con lui. È stato sempre un punto di riferimento per me. Anche quando non lo conoscevo, ho imparato tanto da lui. Sul set era diventato come un padre. Non stava bene, ma, dopo motore, quando si alzava, sembrava uno di vent’anni. Mi mancano le nostre risate e sono contento di essere diventato suo amico. Adesso mi viene da piangere ma non piangerò”.

Infine Barbara Ronchi conclude: “Mi ha fatto tanto ridere. Gigi è forse la persona più divertente che abbia mai conosciuto su un set. Voleva sempre sapere degli altri, cosa rara, e mi parlava tanto del Globe Theatre e dei suoi progetti”.