Per la prima volta arriva a Castiglione Cinema 2021 – RdC incontra il Premio Toni Bertorelli, istituito nel 2017 e intitolato alla memoria dell’indimenticabile interprete, ricordato spesso per la particolarità del suo volto e la profondità delle sue memorabili interpretazioni sia al cinema che in teatro e in televisione.

Due riconoscimenti, assegnati a un attore e un’attrice, scelti da un comitato di amici e colleghi che con Bertorelli hanno condiviso alcune esperienze della loro vita artistica (Marco Bellocchio, Piera Degli Esposti, Fabio Ferzetti, Roberto Herlitzka, Mario Martone e da quest’anno Valeria Ciangottini, con la supervisione di Barbara Chiesa) e che per per tre edizioni è stato consegnato nell’ambito di Tertio Millennio Film Fest.

“Il premio – spiega Ferzetti – nasce dall’esigenza di ricordare un attore che era qualcosa in più di un caratterista. È il primo premio dedicato ai non protagonisti”. Il riconoscimento, infatti, intende omaggiare gli interpreti ritenuti in qualche modo affini a Bertorelli, fuori dai canoni consueti sia estetici che di recitazione.

Quest’anno il premio è andato a Massimiliano Gallo (che per motivi di lavoro non ha potuto partecipare all’evento) e Lucia Mascino, accolta con calore dal pubblico di Castiglione del Lago.

Lucia Mascino (foto di Karen Di Paola)
Lucia Mascino (foto di Karen Di Paola)
Lucia Mascino (foto di Karen Di Paola)
Lucia Mascino (foto di Karen Di Paola)

“Provo un sentimento della gratitudine verso molte persone – rivela Mascino – e una di queste è proprio Fabio Ferzetti, che nel 2008 selezionò Un altro pianeta alle Giornate degli Autori della Mostra di Venezia. Venivo da dodici anni di teatro, per me il cinema era un mondo da scoprire. Dopo Venezia siamo stati invitati anche al Sundance, unico film italiano dell’edizione. Ad Ancona, la mia città natale, c’erano le locandine delle edicole con scritto ‘Robert Redford chiama la Mascino’! Quando vieni dalla provincia o sei odiato o sei sostenuto in modo esagerato” ricorda con divertimento.

“Devo ringraziare – continua – anche Filippo Timi, croce e delizia della mia vita. Ci conosciamo da vent’anni, siamo cresciuti insieme, per me lui è un fratello. Eravamo insieme nei momenti di peggior crisi e lui mi sosteneva, credeva in noi e in me. E poi Ivan Cotroneo, l’autore di Una mamma imperfetta. Fu la prima webserie italiana, otto minuti trasmesse sul sito del Corriere della Sera e poi anche in tv: un grande successo”.

Attrice sempre più apprezzata dal grande pubblico, Mascino ha raggiunto la popolarità grazie alla serie di Sky I delitti del BarLume ma anche per Suburra di Netlfix (“Ma non mi piaceva il ruolo che interpretavo, restava un po’ odiosa nella memoria degli spettatori”).

Tutto, però, nasce dal teatro: “Quando nasci in provincia hai fame di scoprire te stesso e cosa ti piace. Ho fatto moltissimi corsi prima di capire che volevo fare teatro. Gli spettacoli che amo di più sono quelli con Filippo, Amleto e Favola, e soprattutto Rappresentazione della Passione, la mia prima tournée, in cui ero Maria Maddalena. Tre anni con Piera Degli Esposti, maestra di vita e di teatro. E ora c’è Smarrimento, il monologo scritto da Lucia Calamaro che stavamo portando in scena prima del lockdown. Torneremo”.

da sinistra: Barbara Chiesa, Fabio Ferzetti, Valeria Ciangottini, mons. Davide Milani, Lucia Mascino, Steve Della Casa (foto di Karen Di Paola)
da sinistra: Barbara Chiesa, Fabio Ferzetti, Valeria Ciangottini, mons. Davide Milani, Lucia Mascino, Steve Della Casa (foto di Karen Di Paola)
da sinistra: Barbara Chiesa, Fabio Ferzetti, Valeria Ciangottini, mons. Davide Milani, Lucia Mascino, Steve Della Casa (foto di Karen Di Paola)
da sinistra: Barbara Chiesa, Fabio Ferzetti, Valeria Ciangottini, mons. Davide Milani, Lucia Mascino, Steve Della Casa (foto di Karen Di Paola)

Attivissima, per essere a Castiglione Mascino ha lasciato il set di Bang Bang Baby, la serie prodotta da Amazon e Wildside che sta girando da novembre e prossimamente in streaming: “Sono la mamma della protagonista, un’operaia veneta. Un bellissimo ruolo, un po’ ironico ma anche profondo, sentimentale. Mi piacciono i personaggi che inciampano e hanno storie da raccontare”.

E non rinuncia a una stoccata al cinema italiano: “Basta raccontare donne quarantenni che sono mamme troppo pazienti e apprensive, personaggi funzionali agli altri. La realtà non è scontata come la descrivono molti film, la realtà è spiazzante”.