Uno sguardo al femminile, forte e audace, nuovo e attuale, che interpreta i conflitti generazionali, internazionali, religiosi e politici, raccontando per immagini il rapporto tra madri e figlie, tra donne e lavoro, soprusi e violenza di genere, utilizzando il mezzo cinema per rileggere la più stringente attualità.

Sono questi i temi che attraverseranno i 70 film selezionati, con oltre 30 titoli in anteprima italiana, internazionale e mondiale e altrettante opere prime provenienti da ogni parte del mondo: dall’Italia alla Corea, dalla Finlandia all’Afghanistan, fino ad arrivare agli Stati Uniti e alla Bulgaria, che saranno in programma a Sguardi Altrove Film Festival, la manifestazione internazionale dedicata ai linguaggi artistici al femminile che, dopo un lungo percorso, grazie anche al sostegno delle istituzioni e alla presenza di un pubblico sempre più ampio,  giunge quest’anno alla sua 25/ma edizione.

Il festival come di consueto si terrà a Milano, dall'11 al 18 marzo, presso il cinema Spazio Oberdan e in vari altri luoghi chiave della città: Institut Français, Casa dei Diritti e il Parlamento Europeo-Ufficio di Informazione Milano. Alle storiche collaborazioni si aggiungono quest’anno anche i nuovi poli culturali di Fondazione Feltrinelli, Wanted Clan e l’Auditorium comunale di Rho.

Organizzato dall'associazione Sguardi Altrove - Donne in Arti Visive, il festival, da sempre attento a mantenere viva la riflessione sulla condizione femminile, è diretto da Patrizia Rappazzo. "Il filo rosso che legherà le sezioni e le attività in programma quest'anno – ha spiegato la direttrice  – sarà "I Talenti delle Donne. L'Arte del Fare", tematica che mette al centro le donne e la loro capacità di riflettere e fare, in maniera creativa e professionale e allo stesso tempo di essere organizzate tra famiglia, lavoro e vita quotidiana”.

Ad aprire la 25° edizione sarà l'attrice Lolita Chammah, madrina della serata inaugurale con il film Barrage di Laura Schroeder, sul rapporto tra madre e figlia interpretato insieme a Isabelle Huppert (sua madre anche nella vita). Tra le ospiti anche la regista e sceneggiatrice italiana Francesca Archibugi, la quale terrà due lectio magistralis presso l'Università IULM (15/03 h 12.00) e la Civica Scuola di Cinema di Milano (14/04 h 14.30), oltre a presentare al festival una selezione dei titoli più significativi della sua filmografia. La regista riceverà inoltre il riconoscimento del premio alla carriera in occasione della tappa romana del festival, in programma il 19 e 20 marzo, presso la Casa del Cinema.

Come di consueto nucleo della manifestazione saranno le sezioni competitive: Nuovi Sguardi, concorso internazionale a regia femminile dedicato a lungometraggi di finzione e documentari, che competeranno per il premio Cinema e Donna 2018; Sguardi (S)confinati, concorso internazionale di cortometraggi a regia femminile che concorreranno per il neonato premio Talent Under 35, e #FrameItalia premio del pubblico, concorso dedicato a film, documentari e cortometraggi italiani anche a regia maschile, che propongono una visione trasversale sui temi più controversi del nostro paese e che concorreranno, in occasione della due giorni romana del festival, anche al premio SNGCI – Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani.

In programma numerose sezioni fuori concorso: Diritti Umani Oggi, Voci di donne, il Focus dedicato alla cinematografia bulgara e gli eventi speciali.

CONCORSI

Nuovi Sguardi

Concorso internazionale a regia femminile dedicato a lungometraggi di finzione e documentari (novità del festival) mai presentati in Italia o realizzati da registe emergenti.  Due i film italiani in concorso: L'uomo con la lanterna (11/03 h 22.00, Spazio Oberdan), opera prima di Francesca Lixi sulla storia del banchiere sassarese Mario Garau rievocato con maestria e affetto dalla nipote/regista e Aperti al Pubblico (13/03 h 22.00, Spazio Oberdan) di Silvia Bellotti dove la regista stessa racconta gli ambienti di un ufficio comunale e scruta gli impiegati che navigano tra faldoni all''Istituto Autonomo per le Case Popolari di Napoli. Dall'America, invece, arriva, il ritratto della danzatrice americana nel documentario Bobbi Jene (16/03 h 15.00, Spazio Oberdan) e di religione e terrorismo si parlerà nel film di finzione Between Worlds (15/03 h 19.30, Spazio Oberdan), in anteprima italiana. Tra i film selezionati anche l’opera prima The Blessed (10/03 h 15.30, Spazio Oberdan) di Sofia Djama su Algeri a pochi anni dopo la guerra civile vista dagli occhi di Amal e Samir in occasione del loro ventesimo anniversario di matrimonio. Molti i protagonisti maschili nella selezione dei film: dallo straordinario contadino kenyota Kisilu Musya, capace di mobilitare le Nazioni Unite attorno alla causa della sua comunità nel documentario Thank You for the Rain (12/03 h 22.00, Spazio Oberdan), in prima italiana, all'istrionico cantante d'opera e maestro di coro coreano Jae-Chang Angry Bird Kim, che si "dona" alle famiglie degli slums indiani nel documentario Singing with Angry Bird (17/03 h 19.30, Spazio Oberdan). E poi in concorso anche gli operai tedeschi buttati nella wilderness della provincia bulgara nel film vincitore del Premio LUX 2017 Western (12/03 h 19.45, Spazio Oberdan)di Valeska Grisebach. E dall'anonima vita condotta in Argentina, sotto falso nome, del criminale nazista Adolf Eichmann The German neighbour (16/03 h 21.30, Spazio Oberdan) in anteprima italiana alla Turchia con il film The nurse (14/03 h 22.00, Spazio oberdan) sulla vita complessa e invisibile di Kerem, prigioniero politico e trasferito in ospedale perché in sciopero della fame. In prima italiana anche Invisible battalion (14/03 h 20.15, Spazio Oberdan) di Iryna Tsilyk, Alina Gorlova, Svitlana Lischynska sulle donne soldato in Ucraina durante la guerra con la storia di sei militari donne in guerra, tanto diverse fra loro quanto simili nella sensibilità con cui svolgono il "mestiere delle armi". In prima italiana anche Pagans (16/03 h 19.45 Spazio Oberdan) l'opera prima di Lera Surkova, da una piece teatrale di Ann Yablonskaya, un film che immerge il pubblico nella routine che conduce dal misticismo alla follia dell'estremismo religioso.

#FrameItalia

Sezione competitiva dedicata a film, documentari e cortometraggi italiani, anche a regia maschile presenta in programma Ma l'amore c'entra (16/03 h 17.00, Spazio Oberdan) di Elisabetta Lodoli, dove per la prima volta sono con uno sguardo maschile sono gli autori di violenza nelle relazioni affettive, a raccontarsi alle donne. E poi Anatomia del miracolo (15/03 h 15.00, Spazio Oberdan) di Alessandra Celesia girato a Napoli che segue la vita di persone: Giusy, 30 anni, su una sedie a rotella; Fabiana, transessuale (di notte si prostituisce e di giorno guida una associazione di fedeli della Vergine) e Sue, pianista coreana, che insegna musica ai bambini di un quartiere. E poi 78' Va piano ma vinci (12/03 h 15.00, Spazio Oberdan) di Alice Filippi sui 24 mesi di prigionia del pilota automobilistico Pierfelice Filippi, in Liguria, nel 1978. Si aggiungono, alla sezione, Il club dei centenari (12/03 19.00, Spazio Oberdan) di Pietro Mereu sulla provincia sarda dell'Alta Ogliastra, in Sardegna, dove vivono molti ultracentenari; Punishment Island (17/03 h 18.00, Spazio Oberdan) di Laura Cini, girato in Uganda, su un'isola che sta sprofondando (Akampene), Prova contraria (13/03 h 16.00, Spazio Oberdan) di Chiara Agnello, un documentario che ha come protagonisti i ragazzi del circuito penale minorile di Palermo e il loro impegno nel risalire lungo il sentiero della legalità. Chiude la sezione due corti: Cristallo (16/03 h 16.45, Spazio Oberdan) di Manuela Tempesta e Se perdo te (17/03 h 18.00, Spazio Oberdan) di Fabiana Sargentini.

Sguardi (S)confinati

Concorso internazionale dedicato si cortometraggi a regia femminile. La selezione comprende quindici titoli provenienti da tutto il mondo: Europa, Stati Uniti, Russia, Israele, Medio Oriente. Opere coraggiose, innovative, che portano alla luce temi universali affrontati con uno sguardo unico. La sezione parla di donne, ma parla anche del mondo in cui viviamo, sottolineandone fratture, follie e vie di fuga. Tra i titoli Across My Land di Fiona Godivier, sulla chiusura forzata delle frontiere tra Stati Uniti e Messico. La follia paranoica la ritroviamo anche nel corto My Daughter Nora, della regista slovena Jasna Krajinovic, che affronta la disperazione di una madre di una giovane foreign fighter partita per la Siria. E ancora l’anteprima Large Soldier di Noa Gusakov, dove una ragazza degli anni settanta cerca l’amore proprio tra i soldati, mentre Vanilla di Rossella Inglese racconta di un rapporto incestuoso ma tra padre e figlia. Il tema del sopruso lo ritroviamo anche In My Mother’s Arms della regista domenicana Lia Chapman e in Animal di Nayla Al Khaja, dove una bambina vive rinchiusa tra le mura di casa schiacciata da un padre sociopatico e narcisista. Accanto al tema della violenza anche quello dell’amicizia e dell’amore con Mai di Marta Gonzales e Wasteland di Latifa Said, in cui l’ incontro tra i due sessi è anche incontro tra culture diverse. Di sentimenti parla anche Tatiana Fedorovskaja in Vera, dove un anziano signore è convinto di comunicare con la amata moglie defunta. In For All Died emerge invece tutta la disperazione di una giovane ragazza il cui unico pensiero è la morte come liberazione dal senso di inadeguatezza. Mentre uno sguardo ironico lo troviamo sia in Les Bigorneaux di Alice Vial, sia in Sottovuoto di Elena Fiorenzani, in cui una donna deve fare i conti con le sue emozioni materializzate sottoforma di individui. Spazio infine al linguaggio sperimentale con la video-danza di Monday e l’animazione di You Will Be Fine, che affrontano i problemi di tutti i giorni con un linguaggio innovativo. A chiudere la selezione il corto Snowgirl della bulgara Ilina Perianova, che mette in guardia sui rischi del riscaldamento globale attraverso una ragazza magica e misteriosa.

SEZIONI NON COMPETIVE

Diritti Umani, Oggi

Ad arricchire il programma la sezione Diritti Umani, Oggi, finestra dedicata a opere a carattere documentario e fiction, che indagano sulle violazioni dei diritti umani nel mondo. A mostrare la forza provocatoria e solidale  delle donne dello spettacolo italiano  è il docufilm Futuro è donna (16/03 h 18.00, Spazio Oberdan) di Jo Squillo, cantante e conduttrice, che da anni promuove manifestazioni - tra le quali ricordiamo il "Wall of dolls", muro di bambole a Milano, in contemporanea con la settimana della moda maschile - Un collage di storie vere e testimonianze unite dalla  determinazione con cui reagire alle molestie. Les deux visages d'une femme Bamiléké (18/03 h 15.30, Spazio Oberdan) è un interessante confronto di generazioni, che ci porta in Camerun: la regista Rosine Mfetgo Mbakam, che vive in Belgio,  ripercorre in soggettiva i luoghi della sua infanzia e ricostruisce la storia coraggiosa di sua madre e delle donne di famiglia, alla ricerca di una identità personale difficile da ritrovare. Con Boiling point (18/03 h 18.30, Spazio Oberdan) il regista scrittore Elina Hirvonen racconta la crescita dei movimenti xenofobi e populisti in Finlandia, ma attraverso gli incontri tra Oula, storico che studia il fascimo, e Tapio, imprenditore preoccupato per il peso dei richiedenti asilo, mostra che un dialogo è ancora possibile. E poi, in programma, anche I Bambini di Teheran (13/03 h 15.00, Spazio Oberdan) della giornalista Farian Sabahi, che segue le vicissitudini di 4 bambini ebrei scappati dalla Polonia invasa dai tedeschi seguendo le loro peripezie fino in Palestina. Never leave me (12/03 h 16.15, Spazio Oberdan), la fiction della regista di Sarajevo Aida Begic, in prima italiana, sulla vita dei bambini siriani che vivono in un orfanotrofio turco. Il festival racconta anche l'Italia con il grande lavoro di ricerca giornalistica di Chiara Sambuchi, che ha seguito la tratta delle donne nigeriane a Torino nel documentario in anteprima italiana Contro la tratta - Princess (15/03 h 18.45, Spazio Oberdan) e il lavoro documentaristico di Stefania Muresu dal titolo Sulla stessa barca (18/03 h 17.00, Spazio Oberdan), girato dentro una struttura di accoglienza per richiedenti asilo in Sardegna.

Voci di Donne

Ad arricchire l'ampio programma, in linea con il tema portante 2018 dedicato ai talenti delle Donne, il nuovo tassello ideato con la collaborazione di Sky Cinema e SKy Arte che raccoglie prodotti di linguaggi diversi, ma trasversali tra loro - dal cinema al documentario, dalla televisione alla letteratura - per raccontare ritratti di donne che sono scolpite nell'immaginario collettivo di uomini e donne. In programma anche i due documentari televisivi Fernanda Pivano – L'altra America (14/03 h 17.45 Spazio Oberdan)  di Rossana de Michele, produzione originale Sky Arte HD, un omaggio dedicato alla scrittrice e traduttrice dallo spirito curioso e anticonformista Fernando Pivano a 100 anni esatti dalla sua nascita, e Ferrante Fever (14/03 h 17.45, Spazio Oberdan) di Giacomo Durzi, coproduzione Sky Arte, un viaggio che parte dai vicoli di Napoli per arrivare in America, dedicato alla misteriosa scrittrice Elena Ferrante, amata a livello internazionale. Uno spazio sarà dedicato anche alla presentazione di tre libri: Audrey Hepburn, Immagini di un'attrice di Margherita Lamesta Krebel; Tutto su Mariangela di Michele Sancisi (biografia sulla Melato) e La voce delle donne, le sconosciute del melodramma, da Galatea a Lucia Bosè di Simona Busni (in collaborazione con Fondazione Ente dello Spettacolo).

Focus Bulgaria

In occasione del semestre della Presidenza Europea della Bulgaria, il festival dedicherà inoltre un focus di approfondimento alla cinematografia bulgara al femminile, che sarà realizzato in collaborazione con il Parlamento Europeo, il Consolato di Bulgaria a Milano e l'Istituto Bulgaro di Cultura di Roma. In programma una selezione di titoli a opera di quelle registe che stanno dando lustro a questa cinematografia: Godless (18/03 h 20.30, Spazio Oberdan) di Ralitza Petrova, vincitore del Pardo d'Oro e del Pardo per la Miglior Interpretazione Femminile all'ultimo Festival di Locarno, racconta di un'infermiera insensibile che ruba le carte di identità dei suoi pazienti per poi rivenderle al mercato nero; Voevoda (13/03 h 21.45, Spazio Oberdan) di Zornitsa Sophia, dramma storico in cui la protagonista Roumena, assume il comando di un gruppo di ribelli che infligge la propria giustizia nelle terre della Bulgaria conquistata dagli ottomani; e ancora, il film Divorzio all'albanese (13/03 h 20.30, Spazio Oberdan) della regista Adela Peeva: che investiga sulle storie di tre matrimoni misti durante la più longeva dittatura europea e su quegli ex funzionari che ne causarono la distruzione. A chiudere il focus l'opera Il Pubblico Ministero, la Difesa, il padre e suo figlio (11/03 h 15.00, Spazio Oberdan) di Iglika Trifonova, dramma giudiziario sullo scontro tra due ambiziosi avvocati durante un processo all'Aia, nel tribunale penale internazionale per l'ex Jugoslavia. Al focus sarà dedicato anche la tavola rotonda Il cinema delle donne nell'Europa dell'Est. Finestra sul cinema bulgaro al femminile, promossa dal Parlamento Europeo Ufficio di Milano nell'ambito del progetto "Le donne in Europa" e organizzata in collaborazione con EWA - European Women's Audiovisual Network.

Eventi Speciali

A seguito della mobilitazione legate al caso Weinstein e al movimento Me Too, il festival non poteva non dedicare un particolare spazio ai temi delle molestie e della violenza sulle donne - dal privato ai posti di lavoro - con un incontro che chiuderà le proiezioni sul tema, durante il quale verrà data voce anche agli uomini (16/03, h 16.45, Spazio Oberdan). Tra gli eventi speciali anche Orchestra Progress: a story of afghan women (12/03 h 18.00, Spazio Oberdan)  per la regia di Mohammad Behroozian e Stefano Liberti, la storia della prima orchestra tutta al femminile in Afghanistan, che lotta per la giustizia e la libertà nel proprio paese. Spazio all’alta cucina e allo street food con The godesses of food (12/03 h 15.00, Spazio Oberdan): si può cambiare il mondo attraverso la gastronomia? Nel film di Vérane Frédiani le donne protagoniste sono convinte che la gastronomia sia un modo per comunicare con gli altri, per supportare le economie locali ed espandere il proprio ruolo nella società. Per l'occasione sarà presente la chef di Mirtillo Rosso Hotel e attrice Victoire Gouloubi. Tra gli appuntamenti anche quello con la regista e documentarista Maria Arena, che presenterà la web series San Berillo (18/03 h 22.00, Spazio Oberdan), risultato del laboratorio di documentazione audiovisiva ideato e diretto proprio dalla regista, dedicato allo storico quartiere di Catania; la mostra della pittrice Ileana Foppa Impressioni sulla luce, personale di nove dipinti che intrecciano gli sguardi di donne in viaggio alla ricerca di mondi fisici e interiori, vicini e lontani (in esposizione al Wanted Clan di via Vannucci 13, dal 9/03 al 20/03) e per finire lo spettacolo Le Sedie (12/03 h 15.00, Fondazione Feltrinelli), work in progress teatrale contro la violenza di genere a cura di Donatella Massimilla, con la partecipazione delle detenute della compagnia CETEC Dentro/Fuori San Vittore.

Cinema, teatro e formazione – Dalla parte dei giovani

In continuità con le passate edizioni, Sguardi Altrove Film Festival, responsabile del settore formazione del Milano Film Network, affiancherà alla consueta programmazione cinematografica uno spazio dedicato alle scuole con una specifica sezione che prevederà matinéeworkshop e masterclass con professionisti del settore, che consentiranno al pubblico più giovane di vivere un’esperienza cinematografica e formativa a 360 gradi. Tra le proposte il workshop su Le nuove schiavitù. Il cinema documentario e i diritti umani. Appunti di produzione (16/03, Casa dei Diritti via De Amicis 10), a cura di Chiara Sambuchi, autrice e regista di reportage e film documentari su tematiche afferenti ai diritti umani, che partendo dal suo ultimo documentario Against sex trafficking, affronterà i temi della ricerca, della scrittura e della produzione del suo lavoro; le matinée per le scuole secondarie di primo e secondo grado di Milano (12/03 h 9.30, Spazio Oberdan) dove saranno proposti una selezione dei titoli in programma; e la giuria creazione della giuria giovani in collaborazione con gli studenti di Televisione, Cinema e New Media dell’Università IULM.

La selezione delle opere è a cura di: Anna Maria Pasetti, Marianna Cappi e Barbara Nava per Nuovi Sguardi; Silvia Muntoni per Sguardi (S)confinati; Floriana Chailly per #FrameItalia; Patrizia Rappazzo e Floriana Chailly per Diritti Umani, Oggi; Nicola Falcinella e Patrizia Rappazzo per la Finestra sulla Bulgaria; Barbara Tarricone e Patrizia Rappazzo per la sezione Voci di Donne.

Per maggiori informazioni: www.sguardialtrovefilmfestival.it