A guardare le candidature ai Premi David di Donatello 2021 salta all’occhio un’assenza: Notturno di Gianfranco Rosi.

In realtà, c’è, trova posto nella cinquina documentari, che ha però un iter particolare: la shortlist di dieci titoli viene selezionata da un’apposita Commissione e poi sottoposta ai circa millecinquecento membri dell’Accademia.

Ma il punto non è questo, il punto è che l’iscrizione dei documentari è a sé stante, e in quanto documentario Notturno è stato regolarmente iscritto, affinché potesse concorrere all’ambita statuetta.

Non così i produttori, Donatella Palermo e lo stesso Gianfranco Rosi, ossia 21uno Film, Stemal Entertainment, Les Films d'Ici, Rai Cinema, Istituto Luce Cinecittà, No Nation Films, hanno deciso di fare perché potesse concorrere per le altre categorie “generaliste”, da miglior film a miglior regia, eccetera, ovvero non lo hanno iscritto quale film.

Cosa che viceversa era avvenuta con il precedente Fuocoammare, che ai David 2016 aveva conquistato quattro candidature: film, regia, produttore (gli stessi di Notturno…) e montaggio.

Ora va bene che nemo propheta in patria e che i produttori possono fare come gli pare, ma davvero i giurati dell’Academy – in realtà Notturno non è rientrato nemmeno nella shortlist, ma non infieriamo… - avrebbero dovuto premiare, ovvero candidare, agli Oscar quale miglior film internazionale, già straniero, un titolo che non abbiamo (hanno, NdR) nemmeno candidato agli Oscar nazionali, i David?

In altre parole, la commissione in seno all’Anica ha candidato per la corsa agli Academy Awards un film, Notturno, i cui produttori non hanno candidato ai David. Ma che davero?