“Quanti saranno i coraggiosi che con il loro asciugamano si siederanno sulla spiaggia di Bergeggi (Savona), accanto ad una superficie marina resa così paurosa dalla pellicola che avranno davanti agli occhi? E quanti alla fine della proiezione oseranno tuffarsi "con l'ombra che scivola sott'acqua pronta a colpire'?”.
Queste sono le curiosità e le sfide lanciate dal comune della città ligure che, in collaborazione con l'associazione Kinoglaz, all'interno della rassegna CineMare proeitterà questa sera (ore 21.30, ingresso gratuito) in riva al mare Lo squalo di Steven Spielberg, che uscì nelle sale americane il 20 giugno del 1975.
In quella calda estate, nacque il fenomeno blockbuster perchè la casa di produzione Universal mise in atto l'operazione “terrore estivo”, che raggiunse livelli parossistici inaspettati, contribuendo alla creazione del “caso Jaws”, tanto da battere ogni record d'incasso, spazzando via il primato sia di Via col vento che del  mitico Il padrino.
L'allora 26enne Steven Spielberg utilizzò una soggettiva anomala, un'enorme massa d'acqua che avvolge il punto di visione e un'alternanza di due note, fa e mi, per accompagnare –all'inizio del film - il tuffo di una ragazza che da lì a poco sarebbe stata sbranata da un'entità oscura e invisibile (non vedremo lo squalo bianco per tutta la prima parte del lungometraggio). Il regista giocò sull'angoscia proprio come nel precedente Duel perché forte in tutti gli spettatori doveva essere l'identificazione e la tensione delle attese sempre crescenti, in linea con gli efficaci canoni della suspense hichcockiana.
Legata ad ogni singola proiezione, a Cinemare dall'8 luglio al 26 agosto ci sarà il racconto di chi il mare lo conosce e lo vive quotidianamente, come lavoro e come passione. E per gli appuntamenti dedicati ai bimbi - 22 luglio con Alla ricerca di Nemo e 12 agosto con Ponyo sulla scogliera -, a precedere la proiezione sarà il laboratorio di costruzioni del gruppo teatrale genovese “Maniambulanti”, che da anni ricerca una poetica fatta di immagini, suoni e parole.