"Secondo tradizione, non ci saranno né red carpet né nani e ballerine", promette il presidente del comitato scientifico Bruno Torri. Viceversa, alla 46esima Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro, in programma dal 20 al 28 giugno, ci sarà Carlo Lizzani, protagonista del 24esimo Evento Speciale. "Sono un autore prolifico, quindi guardato con sospetto, anche se qualche mio film lo vorrei davvero cancellare", confessa l'eclettico o multitasking - definizione di Vito Zagarrio - regista di Achtung banditi! (1951), che Pesaro celebra con una retrospettiva completa realizzata in collaborazione con il Centro Sperimentale (tra gli altri, La vita agra restaurato), una lunga video-intervista inedita, un libro, una mostra fotografica, un convegno e soprattutto un nuovo film di montaggio, Il mio Novecento, con cui Lizzani ripercorre, attraverso le proprie opere, la storia politica, sociale e cinematografica del secolo scorso.
Non solo, le passate fortune della nostra produzione verranno ricordate anche con Bernardo Bertolucci, che riceverà il premio Pesaro Nuovo Cinema e parlerà con il pubblico della stagione d'oro del cinema italiano, quegli anni '60 che lo videro stringere un fertile sodalizio umano e professionale con Gianni Amico, che Pesaro omaggia a vent'anni dalla scomparsa con la proiezione di Tropici.
Sarà invece Marco Risi, con Enrico Magrelli e Ksenia Rappoport, a giudicare i sei film in competizione per il Premio Lino Micciché (ricordato a 5 anni dalla morte con il volume "Patrie visioni - Saggi sul cinema italiano 1930-1980"), da The Robber di Benjamin Heisenberg, reduce dalla Berlinale e sulla storia vera del ladro maratoneta Pump Gun Ronnie, al nipponico soft-core Miyoko, mentre tra i titoli della non competitiva Bande à part spiccano Budrus di Julia Bacha, in cui israeliani e palestinesi abbattono simbolicamente il muro che li divide; il nuovo di Sharunas Bartas, Eastern Drift; la doppia biciclettata lungo il Muro di Berlino compiuta a distanza di 20 anni da Tilda Swinton per Cynthia Beatt in Cycling The Frame e The Invisible Frame; Foschia Pesci Africa Sonno Nausea Fantasia di Daniele Vicari e Andrea De Sica, sei storie precarie di ragazzi liguri ispirate da Paolo Conte.
Ma il posto d'onore di quello che il direttore Giovanni Spagnoletti definisce "uno slow festival, più compatto per questioni economiche e scelte estetiche" è riservato al cinema russo, che "ancora oggi - sempre Spagnoletti - rimane un pianeta sconosciuto in Italia": in cartellone, oltre venti lungometraggi, il percorso "Sguardi femminili", l'omaggio a Koktebel, società indipendente di cinema art-house, un evento speciale dedicato al collettivo AES+F, tre programmi per l'underground di Cine Fantom, ad attestare la rinascita del cinema russo post-sovietico, partita nel 2003 con il Leone d'Oro a Il ritorno.
Anche quest'anno, ricorda il direttore organizzativo Pedro Armocida, Pesaro sbarcherà a Roma con una selezione di titoli all'arena di Piazza Vittorio dal 1° al 4 luglio.