Otto nomination, tre Oscar. La costumista italiana, Milena Canonero si aggiudica per la terza volta l'ambito riconoscimento hollywoodiano. E dedica questo premio ''a mia madre e poi a Hugh Hudson e Stanley Kubrick. Senza di loro non sarei qui''. Dopo Barry Lyndon (1976) e Momenti di gloria (1982) questa volta i suoi preziosi costumi vittoriosi sono quelli della regale Maria Antoinette.

E' rammaricata che il film della Coppola abbia avuto una sola nomination, perché, dice "è stato un fervido lavoro collettivo, con lo scenografo e con il direttore della fotografia". Il nome della Canonero è legato a film memorabili, che hanno scritto la storia del cinema. Suoi i costumi di Arancia Meccanica, film con il quale fa il suo esordio come costumista e con il quale entra a far parte della factory di Stanley Kubrick che la chiamerà anche per Shining, suoi gli abiti della trilogia de Il padrino, de La mia Africa, di Titus e di Solaris, solo per citarne alcuni. Con i registi italiani ha lavorato molto poco, o quasi niente, con Roberto Faenza nel 1989 per Mio caro dottor Grasler e con Antonioni per il film collettivo Eros del 2004. E ora per gli appassionati alcuni abiti di scena disegnati dalla Canonero per Maria Antoinette saranno esposti, fino al 5 aprile, al "Fashion Institute of Design and Merchandising Museum" di Los Angeles. Accanto a quelli della regina di Coppola, sfileranno anche quelli dei rivali Il diavolo veste Prada e The Queen.