Consegnati i premi della 29esima edizione del Torino Film Festival.
La giuria composta da Jerry Schatzberg (presidente), Michael Fitzgerald, Valeria Golino, Hubert Niogret e Brillante Mendoza ha scelto tra i 16 film in concorso l'islandese A' Annan Veg (Either Way) di Hafsteinn Gunnar Sigurdsson (che si porta a casa anche il Premio Holden).
Il Premio Speciale della giuria è andato ex aequo a 17 filles di Delphine e Muriel Coulin e a Tayeb, khalas, Yalla (Ok, Enough, Goodbye) di Rania Attieh e Daniel Garcia.
Miglior attore protagonista è Martin Compston, giovane interprete di Ghosted, mentre la miglior attrice è Renate Krößner, protagonista del film tedesco Vergiss dein Ende (Way Home), che si è anche aggiudicato la prima edizione del Premio Gli Occhiali di Gandhi.
Premio Fipresci  - assegnato dalla critica internazionale –  e Premio Cipputi – per film legati al tema del lavoro -  sono entrambi andati a Le Vendeur di Sèbastien Pilote.
Gli applauditissimi dal pubblico 50/50 e Attack the Block si sono invece aggiudicati rispettivamente i premi TorinoSette e Bassan Arte e Mestiere per la miglior scenografia realizzata.
Per quanto riguarda i documentari, il migliore tra gli italiani è risultato essere L' Orogenesi di Caldwell Lever, mentre il più apprezzato a livello internazionale è Les èclats (ma gueule, ma révolte, mon nom) di Sylvain George.
Il Premio UCCA – Unione Circoli Cinematografici Arci – è stato consegnato a Ferrhotel di Mariangela Barbanente, mentre il Premio Avanti! è andato nelle mani di Massimo D'Anolfi e Martina Parenti per Il castello.
Tra i cortometraggi, premiati in Italiana Corti Via Curiel 8 di Mara Cerri e Magda Guidi, mentre il Premio alla memoria di Chicca Richelmy di Spazio Torino è stato conquistato da Filippo Vallegra con Se davvero, prenderò il volo.