Grande festa stasera a Lione per l'apertura del Festival Lumière: ospite d'onore Faye Dunaway per il cult di Arthur Penn, Bonnie and Clyde. Il festival, giunto alla sesta edizione (13-19 ottobre 2014), diretto da Thierry Fremaux e presieduto da Bertrand Tavernier, presenta unicamente film restaurati e copie rare conservate dalle Cineteche di tutto il mondo. Nato nel 2009, oltre a essere una festa imperdibile per chi ama il cinema, propone ogni edizione anteprime di grandi film del passato (da segnalare Velluto blu di David Lynch, alla presenza di Isabella Rossellini, il Nosferatu di Murnau musicato dall'orchestra di Lione con la direzione del maestro Timothy Brock e il sabato 18 la notte “aliena”, i 4 capitoli della saga con colazione offerta all'alba), ospiti illustri (registi, attori, personalità del mondo dello spettacolo), omaggi (Michelle Legrande, compositore che ha vinto 3 oscar e il grande Michael Cimino), che attirano migliaia di persone da tutta la Francia. Perché come ama ripetere l'instancabile Fremaux: “Il pubblico è intatto, incontaminato, bisogna mostrargli belle cose, e nel cinema ce ne sono un'infinità. L'obiettivo è far vedere copie restaurate di opere dimenticate agli spettatori di oggi, come fanno Torino e Bologna. Questo non significa solo film muti: bisogna restituire la storia del cinema recente alle giovani generazioni. Noi lo facciamo invitando attori, attrici, registi che vengono a parlare di questa passione. E' una manifestazione nata per rendere omaggio a questa arte”.
Il Lumière assegna anche un Grand Prix a un cineasta per l'insieme della sua opera, inaugurato il primo anno da Clint Eastwood, quest'anno tocca a Pedro Almodovar, che incontrerà il pubblico venerdì 17 nel primo pomeriggio e la sera riceverà il premio alla carriera davanti a centinaia di invitata speciali e migliaia di fan.