E se il Mark Zuckerberg di The Social Network fosse in realtà lo stesso Jesse Eisenberg, ovvero l'attore che lo interpreta, e non il creatore di Facebook? Chiunque abbia assistito alla spiritosissima conferenza stampa tenuta oggi a Roma dall'interprete giudicherà la domanda nient'affatto peregrina.
Come il Zuckerberg della finzione anche Eisenberg ha scaltrezza e ironia da vendere. Basti pensare a come ha liquidato alcune delle questioni più spinose sollevate dal film di Fincher (che dal 12 novembre sarà in sala distribuito dalla Sony): "Il film è misogino? No, sono i creatori di Facebook ad essere tutti uomini". Se ha dato fastidio ai veri protagonisti della vicenda? "Nient'affatto. - risponde Eisenberg - Anzi Zuckerberg ha affittato un intero cinema di Palo Alto per far vedere il film si suoi dipendenti. Mi ha pure fatto avere un messaggio tramite un mio cugino che lavora per la sua società. Diceva che The Social Network gli era piaciuto tantissimo. So, poi, che anche i gemelli Winklevoss (i due rampolli dell'Upper Class che intenteranno causa a Zuckerberg per furto di proprietà intellettuale, ndr) non si sono persi una proiezione ovunque si trovassero. Deve essergli proprio piaciuto tanto". E se Zuckerberg - come suggerisce lo slogan pubblicitario del film - qualche nemico deve esserselo fatto nella scalata al successo, Eisenberg dorme sogni tranquilli: "Sono ebreo, non posso avere nemici ad Hollywood". Nega poi che la critica americana abbia giudicato da Oscar la sua performance: "è stata mia madre: molto carina a scrivere quelle cose su di me nel suo blog".
Eisenberg, che non ha mai conosciuto personalmente Zuckerberg ("Ma mi piacerebbe", aggiunge), confessa di non essere tra gli iscritti di Facebook: "L'ho usato solo per qualche settimana in preparazione al mio ruolo, ma non so che potrei farmene: c'è già abbastanza gente che fa le pulci alla mia vita privata". Il suo giudizio sul social network non è comunque negativo: "Lo usa mia sorella e, a differenza mia che me ne sto da solo davanti al televisore, ha migliorato le sue relazioni sociali". Zuckerberg, poi, gli sta addirittura simpatico: "In America, dopo il film, lo consideriamo una specie di eroe. Non credo che tradisca gli amici veramente. E' solo che l'amicizia non rientra nell'ordine delle sue priorità. Il suo interesse principale è Facebook". E l'acidissimo blog contro la fidanzata che lo molla all'inizio del film: "Chi di noi, a 19 anni, non ha mai pensato certe cose di una ragazza?". A proposito di quella scena, che diede il via di fatto alle riprese, Eisenberg conserva un ricordo indelebile: "L'abbiamo ripetuta 99 volte".