La storia della Scuola del Libro di Urbino è antica quanto quella dello Stato italiano. Fondata nel 1864 come istituto di belle arti con sede all'interno di un convento, venne trasformata nel 1923, con la riforma Gentile, in "Istituto di belle arti per l'illustrazione e la decorazione del libro", un liceo unico nel suo genere in Italia.
Dotato di strumentazione all'avanguardia, all'Istituto venivano insegnate agli alunni non solamente le tecniche di disegno migliori per illustrare e abbellire volumi, ma anche le nozioni necessarie per rilegarli e stamparli. Nel 1951 nasce, non senza qualche difficoltà, la sezione di disegno animato, grazie ad un'idea di Pietro Zampetti che riuscì anche a trovare le sovvenzioni per portare avanti il progetto provenienti in buona parte dall'Istituto Luce. Da allora, sono usciti dal liceo alcuni dei nomi più promettenti dell'animazione italiana come Gianluigi Toccafondo (pubblicità della Molinari, sigla della casa di produzione Fandango), Simone Massi (Nuvole Mani, Dell'ammazzare il maiale, l'ultima sigla del Festival Internazionale del Film di Venezia), Magda Guidi, Mara Cerri, Beatrice Pucci e numerosi altri.
Da qualche anno alla scuola è aperto un corso post diploma di perfezionamento di disegno animato e fumetto, che può contare tra le fila dei suoi docenti nomi di rilievo internazionale come Daniele Segre, Igor, Gipi e Yuri Norstein. Per celebrare i sessanta anni di successi della Scuola, la Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro ha organizzato una retrospettiva - "Il mouse e la matita" - che offre uno sguardo d'insieme sugli ultimi anni di animazione prodotti dagli allievi della Scuola del Libro, una raccolta di video vasta e onnicomprensiva, che illustra le tecniche più diverse e le ultime, geniali, tendenze dell'animazione made in Italy.