Nel 1893 Luigi Pirandello, tornato dall'esperienza formativa di Bonn, si accinse al suo tirocinio di scrittore, e nacque L'esclusa, un romanzo pubblicato a puntate su La Tribuna nel 1901 e seguito, diciamo così, a ruota da Il fu Mattia Pascal tre anni dopo, e a distanza da I vecchi e i giovani. Non riscosse subito con la narrativa la stima internazionale che più tardi gli darà la drammaturgia, ma certo qui e nelle novelle è già lampante l'idea del rapporto conflittuale fra l'individuo e la realtà: quel ricatto per cui o la realtà lo rapina, lo dissipa, o lo incatena escludendolo. Esclusa nel primo romanzo è Marta. Scacciata dal marito per un tradimento inesistente se non solo nelle lettere scrittele da un esaltato ammiratore, viene moralmente lapidata dall'ambiente della provincia siciliana e poi riaccolta proprio quando il peccato, ignoto a tutti, aveva realmente commesso. Con un finale aperto in cui ci si chiede se ella, fuggendo, si affrancherà dall'ipocrisia collettiva.
Tutto questo è stato adattato alla scena teatrale da Luciana Grifi, con il consenso e la collaborazione del nipote di Pirandello, Pierluigi, per lo spettacolo allestito dal regista Sergio Basile e rappresentato al Manzoni di Roma. Protagonista, nel ruolo di Marta, Paola Lorenzoni, che ha dato uno spicco molto vigoroso alla complessa figura. Dalla trasposizione il romanzo, com'era ovvio, esce un po' mutilato nei passaggi narrativi, cui si supplisce facendo in modo che il personaggio racconti se stesso, oppure visualizzando, con punte espressionistiche, i contrasti più vistosi, A parte qualche eccesso nelle immagini e l'inclinazione ad atmosfere thrilling, l'impianto ideologico di questo primo Pirandello è sostanzialmente rispettato: quell'umorismo pessimistico che si tinge di grottesco (fino al disinvolto siparietto da cabaret) ma soffre anche la dimensione del dolore, senza consolazione cristiana. Soprattutto si esprime nei personaggi, grandi e piccoli, con tocchi così plasticamente precisi da assumere già sulla pagina lineamenti teatrali. Il che rende preziosa l'operazione del L'esclusa di Pirandello-Grifi. nella quale non solo la Lorenzoni dà il meglio di sè ma si fa apprezzare per coesione l'intera compagnia, e in un vero cammeo d'attore l'ultraottantenne Renzo Giovampietro.