“Affronta con ironia temi seri, e ci sono aspetti curiosi. E' stato realizzato prima della mia campagna elettorale, prima addirittura dell'ipotesi di una mia candidatura, ma ci sono analogie: il tema rifiuti, che come me il sindaco Nicolino Amore vuole affrontare con raccolta differenziata e compostaggio. Basta con il massacro del  territorio e le cricche per gli appalti degli inceneritori”.
Così il sindaco di Napoli Luigi De Magistris tiene a battesimo L'era legale, il mockumentary di Enrico Caria che porta sullo schermo al  Torino Film Festival - e dal 13 gennaio in sala con Bolero - la Napoli del 2020: addio camorra, rifiuti e illegalità, si è trasformata nella città più sicura e pulita al mondo. Merito del plebeo e improvvisato Nicolino Amore (Patrizio Rispo), protagonista di una irresistibile ascesa a sindaco, e il regista Caria non nasconde le analogie con De Magistris: “Lo spirito del film è lo stesso, quello del movimento, delle lotte anti-discariche”.
Ma non solo: “Analogamente a Nicolino considerato alla tribuna elettorale in tv un outsider senza chance di vittoria, nessuno credeva in me: i giornali appoggiavano altri candidati, quelli dei poteri forti”, dice De Magistris, che interviene anche sul tema delle legalizzazione delle droghe, che ne L'era legale è il viatico a una Napoli senza camorra: “Non è nelle competenze di un sindaco, ma mi fu chiesto in campagna elettorale e risposi che non mi sarei sottratto e non mi sottrarrei oggi a un dibattito laico nazionale sulla legalizzazione. Ci sono ragioni a favore, ci vuole un'apertura mentale laica, senza pregiudizi, ma due tre giorni dopo il candidato rivale tappezzò al città con manifesti che sostenevano avrei voluto consegnare i giovani alla droga. Viceversa, abbiamo colto le corde dei cittadini, temi comuni che sono la maggioranza in città: protagonismo attivo, lotta ambientale, lotta alla camorra. L'era legale è un film da vedere”.
E Napoli “una città che non è seconda a nessuno: con questo film rilanciamo la sua immagine, e con la cultura si mangia, si crea sviluppo e posti lavoro. E lo dico da sindaco, napoletano e italiano, perché come ha detto il presidente Napolitano  senza Mezzogiorno non c'è unità d'Italia né sviluppo”. “In 5 mesi di governo - conclude De Magistris - ci sono state tante cose di cui andare fiero: Napoli ha aderito a rifiuti zero entro il 2020, si stanno realizzando dei sogni. L'era legale non è utopia, ma una sfida difficile, che si può vincere se ci sarà l'unione di cittadini e istituzioni. Come ho indicato con l'assessorato ai Beni comuni e democrazia partecipativa, con il referendum per fare dell'acqua bene comune un'azienda di diritto pubblico. Eppure, sui giornali si continua ancora a parlare di incubo rifiuti, me da agosto non c'è in giro nemmeno un sacchetto: perché si fa questo gioco, si vuole un Mezzogiorno con gli occhi bassi e la schiena piegata? Non è solo cattiva informazione, ma volontà politica di colpire il cambiamento”.