L'Italia è nuovamente Leone d'Oro. Quindici anni dopo Così ridevano di Gianni Amelio, l'impresa riesce a Gianfranco Rosi con Sacro GRA, film che porta in superficie alcune realtà nascoste ai margini del Raccordo Anulare di Roma. Gianfranco Rosi diventa così l'undicesimo regista italiano ad ottenere il più alto riconoscimento della Mostra di Venezia, dopo Renato Castellani, Mario Monicelli, Roberto Rossellini, Valerio Zurlini, Francesco Rosi, Michelangelo Antonioni, Luchino Visconti, Gillo Pontecorvo, Ermanno Olmi e, appunto, Gianni Amelio. Che quest'anno, con il suo L'intrepido, è rimasto a bocca asciutta. L'Italia però sorride anche per la Coppa Volpi femminile, assegnata ad Elena Cotta per l'interpretazione in Via Castellana Bandiera di Emma Dante.
La giuria presieduta da Bernardo Bertolucci ha assegnato poi il Leone d'Argento per la migliore regia a Miss Violence del greco Alexandros Avranas, film premiato anche per la migliore interpretazione maschile per l'attore Themis Panou. Il Gran Premio della Giuria va invece a Stray Dogs di Tsai Ming-liang, opera-testamento (?) del regista taiwanese, mentre La moglie del poliziotto del tedesco Philip Groening si aggiudica il Premio Speciale della Giuria.
A Philomena di Stephen Frears il premio per la migliore sceneggiatura (di Steve Coogan e Jeff Pope), mentre il Premio Marcello Mastroianni a un giovane attore o attrice emergente è andato a Tye Sheridan, coprotagonista di Joe.
Infine, il Premio Luigi De Laurentiis per la migliore opera prima è stato assegnato a White Shadow di Noaz Deshe, presentato alla Settimana della Critica.