"La maggioranza delle donne è invisibile: non possiamo essere tutte Monica Bellucci. Personalmente sto dalla parte della maggioranza, e questo mi dà la forza". Così l'attrice, regista e sceneggiatrice Josiane Balasko commenta il suo ennesimo personaggio femminile anticonformista ne Il riccio, opera dell'esordiente francese Mona Achache, in uscita il prossimo 5 gennaio per Eagle Pictures con 200 copie.
Il film è l'adattamento del bestseller mondiale di Muriel Barbery dal titolo L'eleganza del riccio, e al pari del libro ha come protagonista una ricca adolescente parigina, così intelligente e acuta da essersi già stancata del mondo che la circonda e da voler tentare il suicidio. Almeno finché il rapporto con il suo nuovo, misterioso, vicino di casa giapponese e con la burbera portiera del palazzo non riusciranno ad aprirle un nuovo orizzonte sulla vita. In questa storia dai contorni agrodolci, Balasko affianca la giovane e brillante Garance Le Guillermic nel ruolo dell'enigmatica consierge, "una donna dal doppio volto, che si circonda di mistero per nascondere la sua sete di conoscenza e di cultura. Agli occhi di chi non conosce mostra solo il suo lato rugoso e duro, pungente come un riccio, in netto contrasto con quello sofisticato che dimostra nella scelta delle sue letture e dei film". Una figura piuttosto in linea con quelle che l'autrice ha sempre cercato di portare alla ribalta. "Ho scritto grandi ruoli per piccoli personaggi di solito relegati al margine e mai visti nel cinema francese", spiega Balasko, ricordando anche il suo film Peccato che sia femmina: "Ha avuto successo perché prima che uscisse le lesbiche erano totalmente invisibili, non solo nel cinema. Così ho dato vita a questo personaggio omosessuale simpatico, non più visto come un mostro, e molte ragazze mi hanno ringraziato perché dopo il film sono riuscite a parlarne con i genitori". Da qui l'idea di dar voce, e rappresentazione, anche a un'altra categoria di donne solitamente trascurata, "quelle che pagano per far l'amore con i gigolò", oggetto del suo ultimo film Cliente.
Balasko però non sa quale sarà il suo prossimo oggetto di ricerca artistica: quel che è certo, è che il ruolo della portiera è stato scritto da Mona Achache quasi appositamente per lei. "Sin dalla prima pagina ho pensato a Josiane, e più andavo avanti più mi convincevo. Tanto che a un certo punto mi sono dovuta imporre di smetterla, altrimenti sarebbe stato un disastro se non fosse stata lei a interpretare il personaggio", confessa la regista, che del romanzo di Barbery ha compiuto un adattamento piuttosto complesso. "Il libro è molto letterario, quindi dovevo trovare un modo per renderlo cinematografico. Allo stesso modo in cui Murriel ha fatto paralare la protagonista attraverso le parole, io volevo che si esprimesse con immagini e suoni". Al personaggio della piccola Paloma è stato quindi tolto il diario in cambio di una vecchia videocamera. Ma per tutto il resto, assicura la regista, "ho cercato di conservare intatta l'impressione che ho avuto leggendo il libro", scelto per il suo esordio perché "parla in modo molto bello e non superficiale della vita, delle ragioni dell'esistenza e anche dell'amore per essa".