È un ottimo segno quando, alla fine della prima edizione di un festival, si pensa già alla seconda. Il Lecco Film Fest – Donne oltre gli sche(r)mi guarda al futuro, sia del territorio che della riflessione attraverso l’occhio femminile. Finalmente un evento che vuole andare oltre gli stereotipi, unendo più ambiti: cinema, scrittura, musica in una chiave che non trascura l’attualità e il sociale. Quest’anno si è parlato di uguaglianza di genere, di libertà non condizionata da preconcetti, di coraggio nello sfidare le discriminazioni. A tutti i livelli. Dalle associazioni presenti sul territorio ad attrici e registe di successo venute a incontrare il pubblico.

Spazio alla riflessione, al confronto, in una città dove il cinema ha una storia antica. Che forse inizia con Totò al Giro d’Italia di Mario Mattoli del 1948. Da una parte “quel ramo del lago di Lecco”, i luoghi manzoniani, dall’altra la passione per lo schermo che si fonde con temi importanti, in un dibattito propositivo, rivolto a tutti. Quattro giorni intensi, dal 30 luglio al 2 agosto.

Maria Grazia Cucinotta è stata la madrina, e con Gianni Riotta ha ripercorso la sua carriera, da Troisi a Woody Allen, sottolineando come oggi, essere donna “in carriera”, significhi trascurare parecchio la famiglia. Matilde Gioli è venuta con sua madre, e ha lanciato un messaggio di speranza, sostenendo che qualcosa sta cambiando, che si può pensare anche “in rosa”.

 

Maria Grazia Cucinotta riceve il Premio Donne oltre gli sche(r)mi - Foto Karen Di Paola

Non solo film, ma anche canzoni. Con Paola Turci che si è definita femminista. Violante Placido, con la chitarra in mano, ha spiegato che essere donna non significa essere fragili. E ancora. L’ultima sera ha avuto come protagonista un invitato speciale: Gianni Amelio. Che si è schierato: “Siamo tutti esseri umani, con le nostre benedette differenze, e non ci si dovrebbe neppure porre il problema della contrapposizione tra i sessi, specie quando si tratta di esprimere il proprio talento”.

Angela Prudenzi ha presentato il suo cortometraggio Con te o senza di te, che racconta la violenza di un compagno ben poco amorevole. E poi Elisa Amoruso, Chiara Francini e Antonietta De Lillo. Tanti i momenti d’incontro, le possibilità di dialogo, anche una summer school (finanziata da Miur e Mibact nell'ambito del piano nazionale cinema scuola) per diventare youtuber (special guest l’influencer Tess Masazza). Con un’ottima reazione da parte degli spettatori.

Piazze piene, molta partecipazione, e addirittura una proiezione in più sale per il film di chiusura, Il primo uomo, preceduto dall’intervento di Amelio. Nasce una nuova realtà, che ha fiducia nel domani. Per dimostrare che la cultura non si ferma, in un periodo difficile come quello della pandemia. Un augurio per il prossimo Lecco Film Fest: che sia ancora più ambizioso, che si faccia Lecco International Film Fest, e confermi la sua centralità in una città che ha fame di grandi storie.