La Puglia è una delle regioni che maggiormente attraggono le produzioni italiane e internazionali. Ma non è solo una magica terra di location. Da anni ormai è territorio di festival che molta presa hanno sul pubblico. Si sono appena chiusi i battenti sul Bif&st ed ecco infatti che si accendono i riflettori sulla 15° edizione del Festival del cinema europeo di Lecce, in programma dal 28 aprile al 3 maggio. “Due manifestazioni complementari”, ci tiene a precisare in conferenza stampa l'assessore al Mediterraneo, Cultura, Turismo della Regione Silvia Godelli. In effetti Bari si concentra per lo più sul cinema italiano e le grandi anteprime internazionali, mentre Lecce conferma la sua vocazione di evento attento alle peculiarità delle culture dei diversi paesi d'Europa. Quest'anno poi, anche un focus sulla Palestina che avrà come testimone di eccezione l'attore e regista Mohammad Bakri, apprezzato tra i tanti film cui ha preso parte anche in Private di Saverio Costanzo.
L'edizione si rivela come sempre ricca di appuntamenti e di ospiti illustri. Tra le strade dai muri bianchi della città vecchia si potranno vedere passeggiare autori del calibro di Marco Bellocchio e Danis Tanović, la straordinaria Claudia Cardinale, il problematico Lou Castel insieme ai più giovani e già molto amati Edoardo Leo e Sidney Sibilia. E, ovviamente, i registi del concorso provenienti da vari stati europei tra i quali Grecia, Austria, Finlandia, Portogallo. “Perché il festival di Lecce è un'Europa del cinema che si sforza di parlare tutte le lingue – sottolinea la Presidente dell'Apulia Film Commission Antonella Gaeta -, nella convinzione che solo il confronto tra i popoli porti a una reale comprensione”.
Ma il Festival è inoltre luogo di omaggi, e accanto alla retrospettiva dedicata a Bellocchio, alle opere di Tanović e Claudia Cardinale, i direttori Alberto La Monica e Cristina Soldano hanno voluto inserire i film di due personalità del cinema italiano molto diverse tra loro eppure parimenti amate: Arnoldo Foà e Mario Bava. A completare il programma l'anteprima del documentario Sbarre realizzato da Daniele Segre con gli studenti del Centro Sperimentale di Cinematografia, “Gli stati generali della commedia” coordinati da Marco Giusti, il “Premio Emidio Greco” al miglior cortometraggio e il “Premio Mario Verdone” alla migliore opera prima dell'anno. A contenderselo una insolita terna: Il Sud è niente di Fabio Mollo, Zoran, Il mio nipote scemo di Matteo Oleotto e Spaghetti Story di Ciro De Caro. Per conoscere il vincitore bisognerà attendere il 3 maggio, durante la serata di chiusura. Quando si saprà pure chi, tra i dieci film in competizione, si porterà a casa l'Ulivo d'oro.