Oggi per Paolo Sorrentino è il giorno più importante, quello della Montée de Marche, che percorrerà insieme agli attori Fabrizio Bentivoglio, Giacomo Rizzo e Laura Chiatti. E' nervoso, non nasconde la paura che L'amico di famiglia, volutamente difficile ed estremo, possa non essere capito. "Quando sono stato in concorso con Le conseguenze dell'amore - racconta il regista - ho passato il tempo a stupirmi di tutto, ma ero sicuro del film. Questa volta temo che possa molto dividere la critica. Il mio è un film eccessivo e ardito, so di essermi preso dei rischi". L'accoglienza calorosa alla proiezione per la stampa non lo tranquillizza, i giornali infatti ne parleranno solo domani. Come non serve a calmarlo la presenza degli attori che pure ha fortemente voluto e diretto con maestria. "Sono anni che penso a Rizzo - spiega - insieme alla constatazione che il cinema italiano non utilizza mai facce strane, lontane dalla medietà. E' per me un sogno che si realizza anche aver lavorato con Bentivoglio, attore che amo da sempre". Una luce la porta Laura Chiatti, bella e solare. Nonostante i colori magnifici della fotografia di Luca Bigazzi, il film resta cupo. Teme che il pubblico possa rifiutarlo? "Francamente non lo so - risponde - ma spero che si accetti l'idea che bellezza e squallore possano essere accompagnati da scelte estetiche molto forti". Stasera la risposta degli spettatori speciali della Sala Lumiére. Per quelli italiani bisognerà aspettare l'autunno, quando L'amico di famiglia uscirà finalmente nelle nostre sale.